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Aldo Brandirali "Quarta Lezione di Politica"

Inizio del secondo ciclo della Scuola di Politica organizzato da Democrazia & Comunità e Mi’Mpegno

di Emanuele G. - lunedì 25 maggio 2015 - 1917 letture

Quarta lezione : Il flusso storico e la tensione ideale

RELATORI:

Grazia Massone, presenta gli affreschi del buon governo di Siena

Marco Brandirali, ci comunica la sua esperienza come consulente per l’organizzazione aziendale.

1 Vogliamo cambiare il mondo

1.1 attenzione a cosa cambia nel mondo.

La pienezza umana si esprime anche nella attenzione alla vita pubblica, ai grandi processi di impasto culturale e di crescita dell’attività umana. Con questa passione personale si guarda alla politica. Siamo tutti coinvolti perché la politica deve cogliere il flusso che accade nella storia dell’umanità e rendersi parte di quella tensione ideale che è protesa al cambiamento del mondo. Per questo abbiamo il dovere di essere informati a 360 gradi, e dobbiamo giudicare cosa succede. Ma abbiamo bisogno di un tessuto di amicizia e compagnia, che ci permetta di condividere il giudizio attorno a quel che accade. E’ un bene poter fruire di una forma periodica di vita comunitaria nella quale vi sia condivisione. Nella vita comunitaria si compie la esperienza del rapporto fra sé e la propria formazione, il proprio rapporto con l’essenziale. L’amicizia aiuta a ricordare il nostro bisogno di coerenza con quello che ci costituisce. In tal modo l’attenzione al mondo non contraddice l’unitarietà personale. Cioè non siamo sottomessi alle forme di manipolazione dell’opinione, non pensiamo al mondo secondo la sua logica precostituita ad opera di poteri determinanti. Cambiare il mondo è un desiderio di uomini liberi, ma può essere un desiderio indotto dalla logica mondana.

1.2 il soggetto della storia

Chi è il soggetto della storia? Per i non credenti è la tensione umanistica, per i cattolici è Cristo stesso, è la sua Presenza che feconda la tensione umana e condiziona la vita pubblica. Cristo non è il Signore del mondo, ma il mondo si muove grazie alla Sua presenza. Chi non è giunto a questa evidenza tiene la tensione ideale come un ricercatore, ma nell’indebolirsi della tensione ideale finisce nella logica mondana, che è priva del soggetto. Quello che si considera incessante progresso della coscienza civile può anche essere razionale e scientifico, ma la persona che si crede autosufficiente si accorge presto che il suo senso della storia è privo della visione umanistica unitaria, per questo è un soggetto limitato, parziale, e infine produce ideologie o fanatismi, non riesce a far progredire il mondo, ed anzi introduce tendenze all’autodistruzione. Oggi questo è particolarmente evidente nelle manifestazioni di dittatura del relativismo. Si è formata una diffusa cultura che crede che la libertà dipenda dal non cercare la verità, ma dall’adattarsi al caso, al contesto, all’andamento medio. Questa cultura è certa di essere anti-ideologica, ma la sua trappola è nel fatto stesso che si definiscono tutte le forme di esperienza ideale e di fede come forme retrive. Questo relativismo deve spianare tutto, come il divieto di portare il velo per le donne islamiche in Francia, o il divieto di portare crocefissi in Inghilterra. Particolarmente assurda è la pretesa di garantire la omosessualità con la riduzione delle caratteristiche sessuali di ciascuno a “scelte di genere”.

Esiste oggi un grande bisogno della presenza attiva e in movimento di persone libere di stare dentro la realtà, di cercare il vero e di riguadagnare l’incontro con le altre persone di cultura diversa. La composizione della diversità è il grande compito di chi si assume la responsabilità di governare la vita sociale.

1.3 verso la libertà

La libertà religiosa e la libertà dei movimenti pongono le condizioni per l’incidere della coscienza umana che è sollecitata dalle ragioni più profonde. Chi assume compiti politici deve mettere al centro questa libertà in azione, una libertà che inizia con la libertà della Chiesa, e che prosegue con il riconoscimento che nello Stato non ci si colloca come cittadini anonimi, ci si colloca come persone che sono con altri nel proprio contribuire alla costruzione. Il politico ascolta le forme comuni di espressione, e ne diventa rappresentante. E’ per questo che si può dire che, in ultima analisi, la tensione dell’umanità incide nei processi storici, ne scaturiscono spinte di rinnovamento che caratterizzano il flusso del cambiamento. Dunque, in ogni periodo della vicenda umana avviene un nuovo dato di cambiamento, si formano tratti specifici che rendono necessaria una particolare politica, questo viene deciso dai processi di democrazia.

In che momento storico stiamo vivendo ora? Le teorie e le ideologie hanno caratterizzato i precedenti processi storici, ora ci sembra che la manipolazione da parte dei poteri autoreferenziali sia caratterizzata dell’impedire che si faccia esperienza nel reale, cioè che si colga il senso nelle circostanze che si vivono. Vivere intensamente il reale, questo dovrebbe essere il nostro motivo conduttore di uomini che sfidano il nostro tempo.


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