Addio a William Friedkin

A 87 anni ci lascia il padre de "L’esorcista", una delle cause di molte notti insonni.
- L’esorcista
Se la notizia non fosse stata confermata dal preside della Chapman University Stephen Galloway, un amico della moglie di Friedkin, Sherry Lansing, si potrebbe pensare all’ultima sceneggiatura di uno dei suoi film, diventati tra le nuove e le vecchie generazioni, quegli incubi notturni che, forse nelle intenzione del regista, avevano il compito di "esorcizzare" la paura.
In effetti, il suo ultimo film "The Caine Mutiny Court-Martial” sarà presentato al Festival di Venezia il prossimo mese e diventerà sicuramente oggetto di discussione e di omaggio durante la kermesse. L’esorcista, comunque, sarà sempre il film con il quale sarà ricordato per sempre negli annali della cinematografia internazionale.
E come dimenticarlo? La domanda più spontanea. Quando uscì cinquanta anni fa, rivoluzionò il modo di fare del film d’orrore prodotti fino a quel momento. Le sequenze e gli effetti speciali che hanno camuffato la voce dell’attrice bambina Linda Blair ci hanno immerso in un immaginario di folle e terrificante idolatria che, a distanza di anni, riesce ancora a catturarci ogni qualvolta il film viene riproposto in televisione.
William Friedkin iniziò la sua carriera come documentarista, attività molto apprezzata che gli consentì di ottenere ottimi riscontri di pubblico e di critica. Il suo primo approccio con la cinematografia fu la regia di uno degli episodi della serie lanciata negli anni ’60 da un suo grande maestro, quella "Alfred Hitchcock Presents".
Prima dell’uscita de "L’esorcista", il regista si cimentò nella direzione del film "Il braccio violento della legge" del 1971, che gli fece riconoscere 5 premi Oscar e tre Golden Globe. Il film vanta la superlativa interpretazione di Gene Hackman, accanto a Roy Scheider che, qualche anno dopo, diventerà famosissimo nel film "Lo squalo".
Dopo il grande successo del 1973, il regista ha diretto Al Pacino in quel discusso "Cruising" del 1980, che racconta le crudeltà di un serial killer che abborda omosessuali nei bar cittadini per poi stuprarli e mutilarne i corpi. Altro film degno di nota è il suo "Vivere e morire a Los Angeles" del 1985, un noir poliziesco ambientato nella malavita della città, in modo particolare nel mondo dei falsari, con il poliziotto eroe, interpretato da William Petersen, e dal suo collega (Willem Dafoe), impegnati alla cattura di un falsario, autore dell’omicidio di un collega anziano.
Tra le altre sue opere, vogliamo ricordare nel 2003 “The Hunted”, con Tommy Lee Jones e Benicio Del Toro, e il film horror del 2007 “Bug”, con Ashley Judd e Harry Connick Jr. Nel 2011 fu la volta di "Killer Joe", basato sull’omonimo lavoro teatrale del premio Pulitzer Tracy Letts, che ha curato anche la sceneggiatura.
William Friedkin era nato a Chicago il 29 agosto 1935. È morto a Los Angeles il 7 agosto 2023.
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