Addio a Sonia Alvarez
Sonia Alvarez era nata a Marsiglia nel 1932. In giovane età frequentò l’atelier di Marguerite Allard dedicandosi al disegno, alla pittura e alla scultura. Nel 1953 si trasferì in Marocco dove visse per 3 anni. Dal Marocco si spostò a Parigi dal 1957 al 1959 e in Olanda per altri 6 anni, dove si dedicò ai ritratti.
Nel 1977 la svolta della sua vita, non solo artistica. Conosce Piero Guccione e dopo alcuni periodi alternati tra Parigi e la Sicilia, nel 1979 si trasferisce definitivamente a Scicli, una delle perle del barocco ragusano e insieme a Guccione darà vita a quello che verrà denominato Il Gruppo di Scicli. La sua prima personale alla Galleria Il Gabbiano di Roma nel 1985 e tra le altre alla FIAC Grand Palais di Parigi nel 1988 e nel ’97 Marco Goldin le dedica una mostra antologica alla Galleria d’Arte Moderna di Conegliano Veneto.
Un sodalizio artistico che sfocerà in un dualismo che metterà a confronto da una parte gli spazi aperti, i cieli e i paesaggi delle campagne del ragusano che Piero Guccione ha saputo donarci attraverso le sue tele, dall’altra la particolarità dei dettagli degli interni che ha raffigurato Sonia Alvarez con quella sorta di perfezionismo, riscontrabile nella raffigurazione del mondo, spesso visto attraverso una finestra, la luce filtrante tra gli interstizi delle persiane, gli oggetti dipinti con tale dovizia di particolari da apparire così realistici e quella componente cromatica che solo l’utlizzo del pastello riesce ad esternare.
Le sue opere sono presenti nella Collezione Permanente d’Arte Contemporanea del Senato della Repubblica, a cui sono state dedicate diverse mostre tra cui: alla Galleria d’Arte Moderna di Conegliano Veneto nel 2001, ai Musei di San Salvatore in Lauro di Roma e alla Galleria d’Arte Moderna di Catania nel 2004, presso la Sala dei Beni Culturali Cappuccini di Assisi nel 2006.
Un’altra grave perdita di una delle più grandi interpreti dell’arte e della cultura in generale che, dopo la scomparsa di Piero Guccione nel 2018, lascia un ulteriore vuoto espressivo e artistico di un angolo naturale e suggestivo siciliano che sarà difficile dimenticare, al di là delle opere che rimarranno per sempre patrimonio dell’umanità.
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