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Addio a Chick Corea

A 79 anni ci lascia uno dei più grandi interpreti del pianoforte votato alla musica jazz.

di Piero Buscemi - venerdì 12 febbraio 2021 - 3142 letture

"E’ con immensa tristezza che annunciamo che il 9 febbraio l’artista Chick Corea è deceduto per una rara forma di cancro che gli era stato diagnosticato di recente"- Con queste parole è stata annunciata la scomparsa di uno dei più estrosi interpreti della musica jazz che con il suo pianoforte ha saputo trascinarla dalle atmosfere più classiche alle divagazioni più moderne che questo genere musicale ha subito nei decenni con contaminazioni provenienti da altri generi musicali.

Amava dire che la musica riesce a parlare alle persone più di quanto riescano a fare le parole. Riteneva però che l’arte, in qualsiasi modo fosse espressa, era necessaria La sua grande passione per lo strumento e la gioia di poterla condividere con tutti gli altri grandi artisti che lo hanno accompagnato nella sua lunga carriera, gli hanno consentito di "accendere" l’ispirazione per donare al suo pubblico in tutto il mondo la sua immensa voglia di comunicare e stare in contatto con la gente.

Noi italiani lo abbiamo potuto ammirare in moltissime occasioni, durante i suoi tour e le sue apparizioni in tanti eventi jazz svolti nel nostro Paese. Diverse volte ospite obbligato delle edizioni di Umbria Jazz, ha avuto con l’Italia un rapporto che è andato oltre la musica, come del resto è stato capace di creare sempre quella simbiosi e participazione con il pubblico che assisteva ai suoi concerti.

Impossibile ricordare tutte le collaborazioni che hanno caratterizzato la sua lunga carriera. I primi periodi con un altro grande interprete del panorama jazz quale fu Miles Davis, ma come dimenticare le sue collaborazioni artistiche con Herbie Hancock, Keith Jarrett, Micheal Brecker. E poi Pat Metheny, forse uno connubbi musicali più affascinanti che la storia della musica ci ha potuto regalare. Interpreti particolari di due strumenti base di questo genere musicale, quali possono essere la chitarra e il pianoforte. Anche il nostro Stefano Bollani si è potuto fregiare dell’esclusivo coinvolgimento che suonare con un genio può rendere sublime.

Vogliamo ricordarlo con quello che potrebbe benissimo incalzare lo stile di una vita intera da artista ma anche l’auspicio per un’intera umanità, il suo motto di vivere l’arte con lo spirito del divertimento e del piacere di fare musica come appagamento di una serenità mentale che spinge a volare oltre i confini terreni, là in alto verso quella spiritualità che il solo sogno di poterla assorbire è già un buon motivo per vivere.

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Chick Corea


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