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Acqua di Marzamemi

È iniziata l’estate. Caldo, umidità, sovrappopolamento e i soliti problemi legati all’acqua domestica.

di Piero Buscemi - lunedì 25 luglio 2022 - 4601 letture

Se i termometri registrano temperature molto vicine ai 40°, se le spiagge sono invase da un numero sempre maggiore di bagnanti ogni giorno che passa, se i parcheggi adiacenti al centro sono strapieni di auto targate dalle più svariate località italiane e internazionali, se la passeggiata tipica del lungomare Starrabba assomiglia al deflusso continuo di persone, degno del miglior passeggio di una qualsiasi città, allora non ci sono dubbi: è iniziata l’estate. Anche a Marzamemi.

La località quest’anno si è vestita a festa per dare spazio all’evento organizzato da Dolce e Gabbana, con ospiti illustri e l’invenzione di un’immagine da offrire al mondo molto più creativa di quella proposta dalla collezione dei due stilisti.

Le passerelle sono state smontate e lo spazio utilizzato adesso ospita una sorta di mercatino artigianale, come del resto è d’uso ormai da qualche anno. I turisti si sono riversati sulle spiagge dalla caratteristica sabbia quasi impalpabile e la sera occupano i posti a sedere dei diversi locali ubicati sulla zona pedonale. L’afflusso, in questo fine luglio, si attenua già la domenica sera e durante la settimana, non riserva particolari accalcamenti sia sugli arenili che nei locali. Tra pochi giorni, con l’arrivo di agosto, sarà regola di ogni giorno e di ogni serata vedere Marzamemi colma in ogni angolo. Questo fino ad almeno la metà di agosto, poi piano piano le presenze scemeranno riportando la situazione a misura di borgo marinaro da visitare nelle splendide domeniche di autunno.

Dopo alcuni decenni durante i quali abbiamo dedicato diversi articoli sulle bellezze, sulle eccellenze ma anche sulle problematiche mai risolte negli anni, anche quest’anno facciamo i conti con il problema per antonomasia che Marzamemi riserva tutti gli anni ai suoi visitatori. Stiamo parlando dell’acqua pubblica da utilizzare nelle abitazioni private, ma anche nelle strutture ricettive e di ristorazione.

Per chi ne avesse voglia, riproponiamo alcuni articoli sulla località, che hanno provato a descrivere i pregi e i difetti, accessibili attraverso i collegamenti di seguito riportati:

Mareggiata (Marzamemi, 2 febbraio 2014)

Marzamemi

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Marzamemi

Sulla questione acqua, si sono spese parole e promesse per ogni amministrazione che si è dovuta occupare del problema. Anche i soldi hanno trovato il loro conto spesa, rinnovato negli anni puntualmente, in modo particolare da parte dei privati e degli esercenti che si sono dovuti sobbarcare i costi degli impianti di fornitura acqua potabile, tra serbatoi interrati e i più classici a uso domestico posti sulle terrazze delle case.

Soldi che non hanno avuto il riscontro della soluzione del problema che vede una sorta di gara al massacro tra i cittadini e i turisti del luogo a monitorare qualsiasi piccolo rumore di aspirazione dell’acqua da parte delle pompe idrauliche che dovrebbero riempire i serbatoi. Precisiamo, come abbiamo fatto in altre occasioni, che i serbatoi non costituiscono delle fonti di riserva rispetto all’uso dell’acqua corrente fornita dall’amministrazione comunale, si tratta proprio della principale fonte alla quale affidarsi per garantirsi l’acqua nelle case.

Spesso sono attese inutili o, tutt’al più, solo qualche imperterrito fortunato riesce a riempire il proprio serbatoio dopo ore di attesa notturne e svariati tentativi azionando la pompa idraulica. Agli altri non resta che affidarsi alla fornitura privata. Quest’anno non è casuale imbattersi in qualche volantino pubblicitario che invita a rivolgersi a un privato che garantisce la fornitura attraverso le autocisterne. Sono soluzioni sempre più adottate che compensano lo spossamento e lo stress dei cittadini, stanchi di inutili attese.

I costi sono svariati e personalizzati, potendo i fornitori disporre di una libertà di mercato, senza praticamente regole, e sulla necessità vitale di acqua per chi ci lavora o per chi ci viene anche solo una settimana a godersi il mare di Marzamemi. Nella sostanza, dalle testimonianze raccolte in giro, un esercente spende mediamente 50 euro a carico, un prezzo che non è rappresentato dalla quantità di acqua ma principalmente dal viaggio che dovrà sostenere l’autocisterna.

Il privato dovrebbe cavarsela con 20 euro a viaggio, sufficienti per riempire un serbatoio di mille litri che, nella maggioranza dei casi, riesce a soddisfare le esigenze per una famiglia di 4 persone per la durata media di tre o quattro giorni. Poi, si ricomincia da capo. Diciamo che un turista con la famiglia, subirebbe l’invasione dell’autocisterna due volte alla settimana, ma una volta tornato a casa, la tonnara del ’600, l’Isolotto Brancati e il mare cristallino, rivisti nelle foto ricordo da mostrare agli amici, gli faranno dimenticare presto gli inconvenienti. Questo non garantirà il suo ritorno l’anno successivo, ma le chiusure degli ultimi anni fanno ben sperare in un ricambio continuo di presenze.

A settembre si voterà la nuova giunta regionale e nel frattempo abbiano anche registrato le primarie e la scelta del candidato di centro-sinistra che concorrerà con gli altri aspiranti. La campagna elettorale già avviata, forse, prevederà anche la soluzione del problema acqua a Marzamemi, diciamo che inserire la promessa nei discorsi di piazza non comporta nessun costo. Purtroppo, abbiamo dovuto registrare il fallimento di Dolce e Gabbana a fare l’auspicato miracolo. La reale soluzione speriamo di potervela aggiornare nei successivi articoli che ci riproponiamo di scrivere nell’immediato futuro, in base all’evoluzione o all’involuzione degli eventi.


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