ABUSIVISMO COMMERCIALE, LA TESTIMONIANZA: PARLANO I VENDITORI SFRUTTATI.
Immigrazione clandestina. Ossia ingresso non autorizzato di cittadini di altri stati nel territorio di un altro stato. Ma chi sono gli immigrati? Esseri umani, innanzi tutto. Mossi dalla ricerca di condizioni di vita migliori perché spesso i Paesi di provenienza sono poveri oppure in quei Paesi non vengono rispettati i diritti civili, L’immigrazione clandestina, così come quella regolare, è un fenomeno di cui sono oggetto generalmente i Paesi più ricchi. Dopo il blitz dei vigili urbani di due sere fa quei venti senegalesi sono rimasti in passeggiata. Li abbiamo avvicinati e abbiamo parlato con loro. Tanti sono molto giovani, poco più che ventenni. Qualcuno è più ” vecchio”, ed anche laureato. Non temono di essere intervistati. Anzi vogliono parlare. Alle loro spalle tanta folla, tutta quella che proprio prima della undici era in passeggiata in una sera di fine agosto e che ha assistito al blitz. Era composto da 29 agenti il commando dei vigili urbani che ha fatto piazza pulita di borse e cinture e altra merce contraffatta ai circa venti senegalesi che stavano vendendo davanti al chiuso Caffè Ristorante Margherita. ” Siamo persone che hanno messo a rischio la propria vita per venire in Italia, viaggiando in condizioni disumane, per cercare lavoro – ci dicono. Quasi tutti sono senza documenti, e clandestini lo sono da anni. ” Non mi piace questo lavoro – ci dice ” Said”, 27 anni, laureato, in Italia da quattro anni. Non riesco ad ottenere né i documenti né un lavoro. Vendo borse, lo so che non si può. Ma non trovo altro. E ogni mese devo pagare l’affitto di casa e mandare soldi alla famiglia, nel mio paese. Poi devo mangiare”. La sua voce è triste, come quella degli altri vu comprà, quasi rassegnati al loro destino di clandestini. Nel parlarci Said sembra un ragazzo onesto. Gli immigrati clandestini seguono vie illegali per raggiungere il paese di destinazione, e si affidano molto spesso a malavitosi che sono indicati come schiavisti che gestiscono vere e proprie tratte degli esseri umani. Il viaggio in Italia di Said è stato come quello di tutti gli altri. Il viaggio della speranza. Speranza di una nuova vita, che una volta arrivati muore. Essendo entrati illegalmente, i clandestini non possono entrare nel mondo del lavoro, quello ufficiale. ” Non ho mai rubato né spacciato – ci racconta “Rais”, un suo connazionale. “Vivo a Pisa da mio fratello, vengo a Viareggio per vendere”. Il fratello vive in Italia da circa 10 anni e lavora in una conceria. ” Mi piacerebbe trovare un lavoro come il suo, ma non lo trovo. Nell’azienda dove lavora mio fratello non c’è posto”. Ma Rais, come tutti deve mangiare, per sopravvivere. E’ bello come un sole nero, con un fisico da dio greco. Potrebbe fare il modello. Ma non ha documenti e non può. Pur di non tornare nel suo paese, vende borse contraffatte e rischia ogni momento di essere arrestato ed espulso perchè clandestino. Le borse i vu comprà le pagano in anticipo, 20 o 30 euro. A Said e a Rais ne hanno sequestrate rispettivamente 10 e 35. Domani per lavorare le ricompreranno di nuovo. Dove e da chi? “A Pisa e a Firenze. Da un italiano. Basta una telefonata sul cellulare, un appuntamento e la consegna avviene in una strada”. I due vu comprà, e anche i loro colleghi di lavoro, non vanno a rifornirsi in un magazzino. E’ un italiano con documenti regolari, che gliele consegna con la sua auto. Arricchendosi.
Letizia Tassinari
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