A vent’anni da Raboni

Una lettera di Giovanni Testori a Giovanni Raboni

Il 16 settembre 2004 ci lasciava Giovanni Raboni. Lunedì 23 al Teatro Studio con gli interventi di Sandro Lombardi e Massimo Natale verrà presentato la raccolta delle sue recensioni teatrali, tra le quali non mancano quelle per Testori. Pubblichiamo la lettera che Testori scrisse all’amico come lettera e come ringraziamento per la sua recensione di “In exitu” (il romanzo non ancora lo spettacolo teatrale).

Caro Giovanni

ti dovevo queste parole di ringraziamento da non so quanto tempo!

Con le parole, ti dovevo un mio disegno. Il tempo m’ha convinto che fosse meglio altrimenti. Come vedrai, ho preferito che tu avessi questo “pastello” di Frangi. Esso si riferisce, anzi, è studio per un grande quadro relativo alla Stazione: luogo di morte del povero Ribò. Il quadro, lo vedrai illustrato nel catalogo (credo, davvero, piuttosto fuori dal comune) che ti unisco. (…)

Quanto al disegno “mio di me”, vorrei fartene uno apposta: legando al tuo-nostro “caro sangue”; ma, per questo, devi avere pazienza. Sono, tra recensioni prefazioni e soprattutto (per fortuna, teatro), un vero e proprio braccato; un feroce cane di me steso.

Credo che t’abbiano telefonato da “Gli Incamminati”: so, e come ti capisco, che non ami le conferenze-stampa; vorrei poterti parlare tanto di “In exitu”, che andrà in scena, in una concentratissima contrazione teatrale, alla Pergola di Firenze l’8 novembre; di quello e del programma foltissimo che con Branciaroli ho in animo, anzi ho deciso, di svolgere e che arriva almeno fino al ’93; Dio permettendo... Si tratta d’un rapporto esclusivo, per tutto questo tempo, tra un attore e, diciamo, un autore. Per questo e perché ci si possa vedere solo noi due, ti telefonerò presto.

Gianni

Milano 23 Ottobre 1988

Questo ricordo di Giovanni Testori e di Giovanni Raboni è stato diffuso da Casa Testori, newsletter.