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21 giugno: Manifestazione contro la guerra

Oltre 30.000 in piazza per ribadire un fermo NO a tutte le guerre

di Piero Buscemi - lunedì 23 giugno 2025 - 649 letture

Conclusa a Roma la straordinaria manifestazione nazionale del 21 giugno, promossa dal coordinamento Disarmiamoli, partecipata da oltre 30.000 persone, ci siamo risvegliati con l’ennesimo attacco militare da parte degli Stati Uniti che, con in mano solo altre propagande anti-terrorismo, ha colto subito l’occasione per rivendicare la sua egemonia sul mondo, in modo particolare di quella parte del Medio Oriente, oggetto da sempre delle mete di conquista e degli interessi economici ad esso connessi. In pieno stile statunitense, utilizzando le più moderne tecnologie di guerra, ha colpito l’Iran, allargando di fatto il conflitto già in essere in quella zona calda del mondo, utilizzando la propaganda del terrore "nucleare", a sua detta con il rischio di essere gestito dalle mani sbagliate.

La società civile è stata, ancora una volta, costretta a scendere in piazza, con la stessa determinazione che l’ha contraddistinta in varie occasioni del recente e del remoto passato. Si è stanchi della solita campagna bellica che trova ogni volta il nemico da distruggere, che sia l’Iraq dalle "fantasiose" armi di distruzione di massa o qualsiasi altro obiettivo strategico, con la scusa della lotta al terrorismo o con qualsiasi altra motivazione che la creatività dell’intelligence americana crea sul momento.

Gli intervenuti a Roma alla manifestazione hanno urlato il loro dissenso ad una situazione che riserva risvolti non facilmente interpretabili, portando il mondo per l’ennesima volta a un bivio etico e di coscienza, dal quale nessuno può con certezza definirne il futuro. Le problematiche sono sempre le stesse, quelle che si ripetono da decenni, già oltre quella ipocrita dichiarazione della fine della Seconda Guerra Mondiale che, ripercorrendo storicamente i decenni successivi, sembra non essere mai finita. Uno STOP alla guerra, al riarmo che, è doveroso ribadirlo, si ritrova alleati e congetture nel governo e in quel "discutibile" e contradditorio ruolo dell’opposizione, o presunta tale.

Non sono mancate le frasi di protesta contro la NATO, contro l’industria bellica che, dal vergognoso genocidio in atto sulla Striscia di Gaza, continua a incassare miliardi di dollari, con il benestare delle politiche occidentali.

Attendersi una risposta umanitaria del nostro governo, come si è visto, era più di un’utopia e l’impiego di una parte delle risorse del PNRR per il riarmo rappresenta la continuità di una condotta politica votata alla guerra.

La manifestazione di Roma ha messo in risalto, inoltre, la conferma della spaccatura in seno al partito italiano più rappresentativo della così detta opposizione. Quel PD che, in sintonia con il gioco da bambini del passo avanti da formica e tre passi indietro da gazzella, continua a contraddirsi ad ogni occasione nella quale un atto di coraggio e di coerenza dovrebbe rilanciare la fiducia di due terzi di cittadini che ignorano le chiamate elettorali.

Ma la guerra non è un gioco e, se lo è, è un gioco al massacro. Quello che più volte il compianto Gino Strada di Emergency ebbe modo di sottolineare durante i suoi interventi. Quello che vede una percentuale spaventosa di civili uccisi nelle guerre.

Di seguito proponiamo alcune immagini scattate durante la manifestazione a Roma del 21 giugno, concesse generosamente dal nostro collaboratore Pasquale Maiorino.

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