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118 giorni in cattività del ghiaccio

Continuano le interessanti iniziative dell’Ambasciata slovacca e dell’Istituto slovacco di Roma

di Emanuele G. - mercoledì 23 gennaio 2008 - 1742 letture

Il Cineclub “JANO-CHIC”

invitano alla proiezione del film

118 giorni in cattività del ghiaccio (con i sottotitoli in lingua inglese)

Venerdì 25 gennaio 2008 alle ore 20,00

Rinfresco

Ingresso libero

“Non è possibile sconfiggere l’Artide, ma è possibile ambientarsi con esso e aver così la possibilità di riuscire.” Peter Valušiak Premi:

1998 – Gran Premio - Poprad (Slovacchia)

1999 – Gran Premio – Vancouver, Canada

1999 – Gran Premio – Trento, Italia

1999 – Gran Premio – Teplice nad Metujì (Rep. Ceca)

2000 – Gran Premio – Trojan – Bulgaria

2003 – Primo Premio – Categoria Film d’avventura e sport estremo – Ostrava (Rep. Ceca)

1998 – Miglior Film per le Spedizioni di esplorazione – Autrans (Francia)

1998 – Miglior Film d’Avventura – Santander (Spagna)

1999 – Miglior Film Sportivo di Montagna – Banff (Canada)

1999 – Miglior Film d’Avventura – Graz (Austria)

2000 – Miglior Film d’Avventura – Copenaghen (Danimarca)

1999 – Premio per Miglior Impresa Estrema – Toulon (Francia)

1999 – Premio del Pianeta – Toulon (Francia)

1999 – Premio per la Regia – FICTS Milano (Italia)

2000 – Premio della Critica Cinematografica Slovacca – Trenčianske Teplice (Slovacchia)

1998 – Premio dello Spettatore – Poprad (Slovacchia)

1998 – Premio della Giuria – Poprad (Slovacchia)

1998 – Premio della Società Kodak – Poprad (Slovacchia)

118 giorni in cattività del ghiaccio (118 dní v zajatí ľadu)

1998, col., 35mm, 57min.

Regia, Sceneggiatura, Montaggio: Pavol Barabas, Riprese: Ivan

Kuzilevsky, Musica: Vítazoslav Kubicka

Il Grande Chiodo – così gli eskimesi chiamano il Polo Nord. Da sempre – come una calamita potente – attirava a sé gli avventurieri coraggiosi. Dopo la sua conquista, la nuova sfida per gli esploratori è diventata la traversata dalla Russia al Canada, passando per il Polo Nord senza alcun supporto aereo – unicamente con le proprie forze. Quest’impresa è stata indicata da Reinhold Messner, come la più ardua dell’Artide, che lui-stesso non e riuscito a fare. Il quartetto degli esploratori slovacco-russo ci è riuscito, con il più noto alpinista e “estremista” Peter Valusiak conquistando in 75 giorni il luogo con gli inverni più rigidi, con la vasta popolazione di orsi polari e con i potenti rift. Ma da allora hanno dovuto combattere con l’instancabile controcorrente delle lastre di ghiaccio, con l’acqua aperta e con il tempo che cambiava drasticamente.

Pavol Barabas (13.9.1959 a Trencin, Slovacchia)

Filmografia:

2007 – La sconosciuta Antartide

2007- Le Alte Tatra – luogo selvaggio congelato nel tempo

2006 – Tepuy

2006 – Metamorfosi delle Tatra

2005 – Pururambo

2005 – Attraversando la Slovacchia

2004 – Amazzonia Vertical

2003 – Mysterium Tatra

2002 – Omo – il Viaggio nella Preistoria

2001 – Mustang

2001 – Spedizione Siberia

2001 – Szent Istvan – attraverso il mirino

2000 – Mamberamo misterioso

1999 – Oltre il confine del buio

1998 – 118 giorni in cattività del ghiaccio

1998 – Buddismo sul tetto del mondo

1998 – La loro casa è sotto Kanchendzonga

1998 – Quando la vita ti volta le spalle

1997 – 80 metri sotto la cima

1996 – Ladakh buddista

1996 – Attraverso Baltistan selvaggio

1995 – Karakoram Highway

1994 – Memento delle Tatra

1992 – Chalet delle Tatra

1989 – Caucaso Centrale

1989 – Le Alte Tatra

1988 – Cani da slavina

1988 – Pierra Menta

1988 – Gli sherpa

1987 – Salvataggio nelle Montagne

1987 – Salvataggio aereo nelle Alte Tatra

1987 – Formula francese

1986 – Gocce di sudore sulla neve

Inoltre:

1991 – Sciare – dalle basi alla perfezione

1986 – Salvataggio improvvisato nell’alpinismo

Per i suoi film ha ottenuto oltre 150 premiazioni nazionali ed internazionali.

Collabora con le varie riviste e periodici nazionali ed internazionali.

Pavol Barabas è l’autore di numerosi film di montagna e di avventura sugli uomini nelle situazioni estreme. Ha girato nelle foreste selvagge inaccessibile, nei fiumi i, sulle cime dei ghiacci, nelle grotte profonde e lontano dalla civilizzazione. Predilige le storie nelle quali l’eroe raggiunge il proprio confine delle possibilità, l’affascina ogni incontro con la cultura straniera. E’ attratto dai territori del buddismo tibetano, ma anche i popoli nascosti nelle profondità della giungla. I suoi film narrano come dovremmo comportarci verso il nostro pianeta Terra e sprigionano l’immenso amore e stima per la natura, l’imponente forza psichica e coscienza morale.

A Pavol Barabas sono stati conferiti numerosi premi per la creazione cinematografica, ma anche i riconoscimenti sociali per l’impatto delle sue opere alla coscienza civile:

2002 – Premio di Rudo Svoboda

2003 – Premio Ala di Cristallo

2005 – Premio di Tatrabanka per l’Arte

2005 – Premio di Ladislav Chudik

2006 – Premio dell’Associazione degli operatori televisivi slovacchi e del Fondo letterario


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