Pubblicato sabato 2 dicembre 2006.
Premessa
Sono di sinistra e il mio modo di raccontare questa manifestazione è parziale e non potrebbe non esserlo. Come conseguenza del mio essere di sinistra che ha partecipato ad una grande manifestazione della destra (senza il centro- che manifestava a Palermo) ho somatizzato con un gran mal di testa.
Altra cosa che mi preme sottolineare, a voi lettori, è che ho partecipato a questa manifestazione con grande disagio... e vi sarà chiaro il motivo, continuando a leggere.
La manifestazione
Grande, imponente manifestazione. I numeri non sono nè di destra nè di sinistra e non ho alcun problema a dire che è Roma è stata invasa dalle bandiere e dalle persone che compongono la variegata realtà della Casa delle Libertà.
Tre concentramenti diversi, tre cortei paralleli. Da piazza della Repubblica, Colli Albani e Circo Massimo. Tre serpentoni di persone di ogni età che ha attraversato Roma per riunirsi a piazza San Giovanni... che alle 16 era già piena di gente. Ben prima che i leader dell’opposizione cominciassero a parlare.
Aria di festa sotto al palco, nell’attesa degli oratori, cantando le canzoni della tradizione melodica italiana. Un pò come un’enorme piano bar all’aperto. O come un’immensa festa di paese.
I popoli della Lega, Forza Italia e Alleanza Nazionale ma anche Fiamma tricolore, Radicali per la libertà (non chiedetemi chi siano), Pensionati e Monarchici, insieme, anche se ognuno con i propri slogan, contro Prodi e il governo "comunista", ladro e "tassassino"... come recitava un simpatico striscione. Un popolo, a torto o a ragione, convinto che la sinistra stia facendo di tutto per prendergli i soldi dalle tasche, senza dare nulla in cambio. Un milione di persone, circa, proveniente da tutta Italia per seguire la crociata di Silvio contro le tasse.
Giornali
Mentre un signore, gridava al megafono "giornalisti, servi della sinistra" e mentre i ragazzi della Fiamma gridavano "per ogni immigrato che trova lavoro c’è un italiano disoccupato" un nutrito gruppo di extracomunitari distribuiva copie dell’edidizione speciale de Il Giornale a 50 centesimi... e un gruppo di italiani distribuiva copie omaggio del numero, anche questo speciale, del Foglio con tanto di dvd con la raccolta degli ultimi 10 anni del quotidiano di Giuliano Ferrara.
Slogan
Gli slogan più gettonati, neanche a dirlo, contro Prodi, Padoa Schioppa e le tasse. Anche se, complessivamente, il popolo delle libertà non sembra amare gli slogan. Per lo più il corteo era piuttosto silenzioso, lasciando alle innumerevoli bandiere e striscioni il compito di ribadire la propria identità ed idee. Con le dovute eccezioni, si intende...
Alcuni degli slogan che ho sentito e segnato:
Tasse, violenza, confusione questa l’italia voluta dall’unione
Prodi, boia, Luxuria è la tua troia
Silvio, liberaci dai comunisti
Prodi, maiale, per te finisce male
Neofascismo (vecchio fascismo?)
Nel variegato popolo del centro-destra non mancano di certo i nostalgici. Non mancavano le croci celtiche, i saluti romani mentre si canta l’inno di Mameli. Non sono mancate magliette con la faccia del Duce, nè l’immarcescibile "boia chi molla" o le canzoncine da ventennio... Ma anche un enorme striscione con la scritta "Istria, Fiume, Dalmazia ritorneremo" o quello della Fiamma "anticomunisti da sempre"... e un solitario tizio che si portava un piccolo striscione con la scritta "2007 Salerno torna fascista"...
In questo quadro è facile capire un improvviso calo di voce dei cantanti, sul palco, quando hanno avuto la non brillantissima idea di cantare "Vorrei la pelle nera"...
Curiosità
E’ stata la prima volta che, ad una manifestazione, non sono stato stordito dai lacrimogeni della polizia (quasi totalmente assente) ma dai profumi delle donne e delle ragazze del popolo delle libertà.
Strano anche vedere, ad una manifestazione, tanta gente in giacca e cravatta. Ma forse sono io che sono troppo abituato a vedere in piazza i metalmeccanici della Fiom...
Non potrò più guardare con lo stesso amore i miai carissimi documentari... avendo riconosciuto nella voce dello speaker la stessa che fa, spesso e volentieri, la voce narrante dei migliori documentari...
Spallata al governo
Non sappiamo dire se questa manifestazione sarà una spallata per il governo... ma sono sicuro che sia stato, quantomeno, un bel calcio nelle palle. Senza eufemismi.
Tanta, tanta gente che, per un motivo o per un’altro, è scesa in piazza per manifestare contro la sinistra, contro il governo, contro Prodi. Almeno un milione di persone, dicevamo, senza in alcun modo cercare di sminuire la portata di una grande manifestazione... senza, però, arrivare agli eccessi dello speaker che annunciava: "forse la più grande manifestazione della storia della repubbica".
No... siamo ancora ben lontani dai tre milioni di persone che qualche anno fa riempirono il Circo Massimo... ma comunque la evidente dimostrazione di un disagio? di un "errore di comunicazione"? di un paese spaccato? Forse tutte queste cose insieme. Comunque, con tutte queste persone che, in buona fede sono scese in piazza, bisognerà fare i conti.
La prima volta
Credo che per molte delle persone che oggi sono arrivate a Roma a manifestare fosse la loro prima volta. Come la signora, sull’autobus, mentre tornavo a casa, che raccontava ai suoi amici che "neanche durante il ’68 avevo mai partecipato ad una manifestazione... questa è stata la prima volta".
Tutti pazzi per Silvio
Per molti dei lettori di sinistra può risultare una cosa piuttosto incomprensibile, me ne rendo conto, ma la gente di Forza Italia ama veramente e visceralmente Silvio. Tanto da correre (dopo già tanti chilometri di camminata) per non perdersi il suo discorso. Da osannarlo esplodendo in un boato da stadio quando è salito sul palco. Da parlare di lui in maniera veramente ammirata e allo stesso tempo come fosse un vecchio amico. E’ indubbio che se non ci fosse lui non ci sarebbe neanche questo grande popolo. Silvio è, per loro, un vero trascinatore, capace di convincerli a fare cose che non pensavano di poter fare... come scendere in piazza a manifestare le proprie (?) idee.
Ugo Giansiracusa