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La mafia siracusana voleva uccidere il giornalista Paolo Borrometi

Il boss di Cosa Nostra della provincia di Siracusa, Salvatore Giuliano, ha chiesto più di una volta ai suoi uomini di eliminare lo scomodo giornalista, direttore del sito “La Spia”

di Redazione - mercoledì 11 aprile 2018 - 5319 letture

La mafia, in particolare il boss di Cosa nostra della provincia di Siracusa, Salvatore Giuliano, aveva deciso di uccidere il giornalista Paolo Borrometi. "Fallo ammazzare, ma che c.... ci interessa" è l’ordine che emerge dalle intercettazioni telefoniche, diretto al cronista direttore del sito d’inchiesta La Spia e collaboratore dell’Agi.

L’ordinanza dell’operazione che oggi [10 aprile 2018] ha portato all’arresto di quattro persone, riporta l’intercettazione di un inquietante dialogo tra il boss e un altro esponente di spicco, Giuseppe Vizzini, tra i destinatari del provvedimento per una serie di attentati. Borrometi ha già subito più volte, nel corso degli anni, minacce per la sua attività giornalistica, nel 2014 ha subito anche una grave aggressione.

"Giuseppe Vizzini - si legge nel documento - ingiuriava il giornalista d’inchiesta Borrometi e Giuliano consigliava di farlo ammazzare": "Su lurdu", dice Vizzini. E Giuliano: "Lo so, ma questo perché non si ammazza, ma fallo ammazzare" Il proposito espresso dal boss di Pachino è recente, visto che il dialogo captato dalle forze di polizia è dell’8 gennaio scorso.

Un mese dopo, il 20 febbraio, Giuseppe Vizzini, nota il magistrato, "alludeva ancora minacciosamente a Borrometi" che "picca n’avi" ("Poco ne ha"). Vizzini, sottolinea ancora il magistrato, "commentava con i figli le parole di Giuliano il quale, forte dei suoi legami con i Cappello di Catania, per eliminare lo scomodo giornalista stava per organizzare un’eclatante azione omicidiaria".

Le tre ordinanze di custodia cautelare emesse oggi dal Gip del Tribunale di Catania oltre che nei confronti di Giuseppe Vizzini (54 anni, detto "Peppe Marcuottu"), sono indirizzate a Simone Vizzini, di 29 anni e Andrea Vizzini di 24. Ricercato Giovanni Aprile, di 40 anni, al momento irreperibile.

Tutti devono rispondere di minaccia e violenza a un pubblico ufficiale, danneggiamento aggravato, detenzione e porto illegale di un ordigno esplosivo, aggravati dalle modalità mafiose, al fine di agevolare il clan Giuliano attivo nel territorio di Pachino e Portopalo di Capo Passero.


Fonte: RaiNews24.



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