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A chi appartiene il grano di Timilia?

Grani antichi siciliani “scippati” da azienda veronese. Scatta interrogazione alla Commissione Europea

di Marco Benanti - mercoledì 12 luglio 2017 - 4776 letture

“Una società veronese registra i marchi dei grani antichi siciliani e ora scrive alle aziende dell’isola pretendendo le royalties dagli agricoltori. Chiediamo alla Commissione Europea di fornire una valutazione sulla questione e se intenda tutelare produzione e produttori siciliani della Timilia. Il ministro Calenda intervenga con urgenza”.

Il caso della registrazione del marchio del grano siciliano Tumminìa o Timiliada da parte della società Terre e Tradizioni, approda alla Commissione Europea con una interrogazione proposta dall’eurodeputato del Movimento 5 Stelle Ignazio Corrao e cofirmata dai colleghi Dario Tamburrano, Tiziana Beghin ed Isabella Adinolfi.

“Così come denunciato a livello regionale dalla deputata Ars Angela Foti - spiega Corrao - la società Terre e Tradizioni, con sede a Verona, ha fatto recapitare a tutte le aziende siciliane, le quali commerciano prodotti contenenti il grano Timilia, una lettera di diffida al fine di segnalare che la denominazione Timilia è un marchio registrato e invitare le aziende a voler cessare con effetto immediato l’utilizzo del nome Timilia. Nella seconda metà del secolo scorso il Timilia era giunto quasi alla totale estinzione, a causa della diffusione delle colture di massa con varietà limitate e di gran resa, oggi molti agricoltori siciliani, grazie alla maggiore sensibilità verso la coltivazioni più naturali ed i prodotti biologici, hanno deciso di riprendere a coltivarlo, ricavando una farina naturale che ne fa un prodotto raro e pregiato.

Il Timilia è oggi coltivato soprattutto da piccole aziende che producono prodotti tipici della tradizione siciliana. Il Timilia è menzionato, come frumento tipico siciliano, nella pubblicazione n.9 del 1942, della Stazione Sperimentale di Granicoltura della Sicilia, dal titolo I frumenti siciliani. Per evitare un danno economico gravissimo, insostenibile, per tutte le aziende siciliane che commerciano prodotti contenenti il grano siciliano Timilia chiediamo quindi un intervento della Commissione Europea e del ministro allo Sviluppo Economico Carlo Calenda.

Al ministro - conclude Corrao - chiediamo di intervenire attraverso le Camere di Commercio per regolamentare questa situazione che apre un pericolosissimo precedente per tutte le produzioni d’eccellenza”.



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