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Patente a... punti

Torniamo a parlare di educazione stradale, prendendo spunto dalla gestione locale condotta dalla polizia municipale della provincia messinese.

di Piero Buscemi - mercoledì 25 gennaio 2017 - 4857 letture

I punti citati nel titolo, sono quelli "di vista" quando si prova a spiegare l’interpretazione delle norme del codice stradale da parte dei cittadini, associata a quella del compito di farle rispettare da parte dei vigili urbani, ormai conosciuti come agenti di polizia municipale.

Più volte abbiamo sottolineato sulle nostre pagine la maleducazione stradale degli italiani, manifestata sia nella guida degli automezzi per le strade cittadine, sia meramente per le scelte azzardate quando si decide di parcheggiare il proprio mezzo di locomozione. Operazione che, ingenuamente, implicherebbe la correttezza da parte dei proprietari, non solo di rispettare i divieti di sosta, ma anche la libertà degli altri cittadini di poter fruire dei beni condivisi della collettività, quali marciapiedi, strade di passaggio pedonale, parcheggi riservati.

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Auto parcheggiate in doppia fila

Sui parcheggi riservati, nei paesi che si stendono sulla riviera jonica, partendo dalla città peloritana in direzione di Taormina, toccando i piccoli centri che si affacciano sul Mar Ionio, nel messinese, si potrebbe aggiungere che da qualche anno sono state identificate delle zone "rosa", destinate al parcheggio di cortesia per gestanti. L’utilizzo è molto lasciato alla libertà di interpretazione della norma, già vista in precedenza, con conseguente occupazione impropria di tali zone da parte di scorretti individui, di ambo i sessi, sfacciatamente manifestata da impedirci di credere ad un incremento miracoloso delle nascite, proprio in questo territorio.

L’argomento, però, che ci ha colpito di più, è l’organizzazione adottata dall’amministrazione comunale in merito ai provvedimenti di dissuasione all’infrazione. In modo specifico, tra le tante possibilità di mancato rispetto del codice della strada, una caratteristica che contraddistingue questa zona, è la classica sosta a tempo indeterminato, rigidamente in doppia fila.

Occorrono alcune precisazioni. Da qualche anno, quasi la totalità dei paesi del comprensorio hanno adottato la circolazione a senso unico sulla strada statale 114, da queste parti conosciuta come "strada nazionale", in direzione sud, ossia verso Taormina. I vari lungomari a ridosso della spiaggia mantengono la circolazione a doppio senso. Questa scelta, mai completamente condivisa da tutti, accende altri dubbi sull’utilità conseguita se, come è ovvio fare in questi casi, si tiene conto del modo maldestro dei cittadini di usufruire di quelle concessioni che, nell’idea iniziale, avrebbero dovuto agevolare gli spostamenti su questa zona alquanto trafficata, specie nei periodi estivi.

Ciò che non fa quadrare i conti è che la "nazionale" non ha dimensioni di larghezza sufficiente per assicurare una viabilità accettabile, seppur a senso unico, nonostante il nome con il quale è conosciuta ai cittadini. Di nazionale c’è ben poco. Anzi, in determinate giornate gli intasamenti e i disagi superano qualsiasi immaginazione, aggravati spesso dal passaggio di autobus turistici e anche da tir costretti ad abbandonare la vicina autostrada A18 Messina-Catania, in caso di incidenti. Drammatico pensare all’eventualità, molto frequente, del passaggio di autoambulanze durante qualche soccorso. E su questo punto, ci siamo sempre chiesti se i cittadini abbiano mai pensato che, su quella autoambulanza, un giorno ci possa essere un parente od un conoscente. O più semplicemente, loro stessi.

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Auto della Polizia Comunale

Tornando all’operato della polizia municipale, l’incongruenza e, prestateci il termine, l’illogicità di certe opzioni adottate in determinate situazioni, ci conducono a pensare al rapporto poco idilliaco che si riscontra tra la cittadinanza e gli agenti in servizio nei vari paesi, in parte giustificabile da applicazioni del codice stradale che definiremmo aleatorie.

Negli ultimi anni, da più fonti, è emersa la scelta delle amministrazioni comunali dell’intero territorio italiano, con lo scopo di fare cassa, di incentivare le notifiche di multe agli automobilisti, visti i tagli dei finanziamenti del governo centrale verso gli enti locali, la soppressione della tassa sulle prime case e tante altre motivazioni, più o meno attendibili.

Abbiamo potuto assistere, riconducendo il discorso su questa parte della Sicilia orientale, ad agenti muniti di telefonino che, in sella ai ciclomotori in dotazione, vanno a caccia degli automobilisti in aria di "interpretazione stradale". La moda delle foto è di dominio pubblico ed anche l’agente municipale provvede a documentare con un’immagine digitale l’infrazione commessa, in assenza del colpevole. Peccato non essere riusciti a documentare anche noi i sorpassi di questi agenti motorizzati tra le auto in fila sul lungomare, ignorando del tutto la doppia striscia continua.

Il flagello di questi anni è la linea blu che delimita i parcheggi a pagamento. Il vaso di Pandora da scoperchiare al momento giusto, con l’ausilio di cittadini spesso coinvolti in questi abusivismi delle strisce blu. Tra massaie impegnate negli acquisti nei supermercati, ad incalliti fumatori dentro i tabacchini, ad occasionali oratori di piazza, diciamo che le occasioni per abbandonare l’auto sulle strisce blu senza tagliandino sono molto frequenti.

Su questa infrazione, gli agenti di polizia municipale sono intransigenti. E ’ vero che vige sempre la tolleranza dei 15 minuti, se si espone il disco orario ed anche l’istituzione della multa quantificata solo per i minuti in eccedenza, nei casi di sforamento del fine sosta, ma la percentuale più alta delle multe notificate, è collegata a questo fenomeno.

La contraddizione alla quale avevamo accennato in precedenza, però, ha trovato riscontro qualche sera fa in uno di questi paesini descritti. Trovandoci in località Santa Teresa di Riva, il più popoloso tra i paesi della riviera jonica, le immancabili auto sulla "nazionale" parcheggiate in doppia fila hanno accompagnato il nostro passaggio. Nella stessa zona erano di servizio alcuni agenti impegnati a scrivere i verbali da lasciare sui parabrezza, ma non delle auto in doppia fila. Con nostra grande sorpresa, le uniche multe notificate erano per le auto all’interno delle strisce blu, lasciando del tutto indisturbati i proprietari delle auto in doppia fila.

Sarebbe bastato giungere alla conclusione che, evidentemente a Santa Teresa di Riva, il problema non è l’intralcio alla viabilità o le conseguenze di un probabile passaggio di un’autoambulanza in fase di soccorso, ma piuttosto il tagliandino mancante o scaduto del parcheggio a pagamento. Ma questa cittadina ci ha offerto l’effetto speciale. Una pattuglia della polizia municipale in transito, slalomando ed evitando con attenzione di strusciare un numero consistente di auto in doppia fila, ad un certo punto, forse stanca di questo gioco di precisione, ha svoltato a sinistra per parcheggiare a spina di pesce e salutare i colleghi impegnati a scrivere i verbali. Ed evitarsi il disagio di un perdurante zig zag. Aggiungiamo noi.


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