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Ultimi giorni per visitare la mostra “Van Gogh. L’uomo e la terra”. Al Palazzo Reale di Milano fino all’8 marzo 2015

Essa può definirsi una naturale apripista culturale dell’imminente Expo

di Orazio Leotta - mercoledì 25 febbraio 2015 - 7045 letture

La mostra si propone di indagare il profondo rapporto tra il celeberrimo artista olandese, la Natura e la Terra. In vista di Expo Milano 2015, partner di questo evento, la rassegna vuole mettere in relazione le opere esposte con il tema dell’Esposizione Universale “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” dimostrando quanto l’interesse dell’artista per i cicli della terra e quelli della vita dell’uomo abbiano profondamente influenzato tutta la sua poetica.

Curata da Kathleen Adler con un comitato di esperti dell’opera di Van Gogh quali Cornelia Homburg, Sjraar van Heugten, Jenny Reynaerts e Stéphane Guégan, la mostra vede esposte 47 opere di Van Gogh tra cui alcuni capolavori assoluti quali Autoritratto (1887), Ritratto di Joseph Michel Ginoux (1888), Natura morta con cipolle (1889) e Paesaggio con covoni e luna che sorge (1889). Il corpus principale delle opere, diviso in sei sezioni, proviene dal Kröller-Müller di Otterlo, cui si affiancano il Van Gogh Museum di Amsterdam, il Museo Soumaya-Fundación Carlos Slim di Città del Messico, il Centraal Museum di Utrecht, e importanti collezioni private.

L’allestimento della mostra, a firma dal famoso architetto giapponese Kengo Kuma, si ispira anch’esso alla Natura, proponendo al visitatore un’esperienza immersiva nel mondo di Van Gogh. Con questa mostra Milano rinnova il suo impegno nei confronti di una politica culturale che interpreta le vicende attuali più significative e al tempo stesso apre scenari di approfondimento sui protagonisti della storia dell’arte.

La maggior parte dei capolavori qui esposti arriva dal Kröller-Müller Museum di Otterlo: si tratta di capolavori universali e di lavori meno noti, attraverso i quali viene presentato l’ultimo decennio di attività di Van Gogh, fino alle soglie del luglio 1890, ossia della morte dell’artista. Esse sono al centro del percorso espositivo e intendono portare all’attenzione del pubblico il rapporto ancestrale ed eterno tra uomo e terra: una riflessione che il Comune di Milano intende proporre alla città e ai suoi visitatori con un’esposizione che si fa “ambasciatrice” del Tema di Expo 2015 “Nutrire il pianeta Energia per la vita”, e ne scandisce l’arrivo a pochi mesi dall’inaugurazione”.

Expo Milano 2015 ha voluto essere partner nella visione di un grande artista che anticipa il carattere educativo di questa Esposizione Universale, traducendolo con l’espressione più alta del linguaggio dell’arte figurativa capace di parlare agli abitanti di ogni età e di ogni parte del globo. La mostra rientra tra gli eventi del 125° anniversario della morte di Vincent van Gogh, celebrati con il grande programma internazionale Van Gogh 2015 e curato dal Van Gogh Europe Fondation - istituzione sostenuta dal governo olandese a tutela e promozione dell’opera di Van Gogh e costituita di base da quattro organizzazioni: il Museo Van Gogh, il Kröller-Müller Museum, Van Gogh Brabant e Mons 2015, Capitale Europea della Cultura.

La mostra partecipa a Milano Cuore d’Europa, il palinsesto culturale multidisciplinare promosso dal Comune di Milano dedicato al tema della cittadinanza culturale e civile europea attraverso le figure che con la propria storia e la propria produzione artistica hanno contribuito a declinarne la molteplice identità.

Di seguito alcune curiosità sul celebre artista olandese. - Van Gogh predilisse durante la sua attività artistica gli autoritratti (40 su 817 quadri complessivi) e le nature morte. La motivazione è molto semplice: non aveva i soldi per pagare i modelli dunque usò se stesso compiendo così una sorta di viaggio nella sua anima. – Egli ebbe in vita due soli veri amori ricambiati, uno dei quali, il secondo, era una donna di origini italiane, che lavorava in un Caffè. – Sulla sua vita è stato fatto un film, “Brama di Vivere”, con Kirk Douglas nei suoi panni, basato sul romanzo di Irving Stone (1934). – Esistono più di 800 lettere scritte da Vincent, per lo più dirette al fratello Theo, viceversa si ha traccia di sole 83 lettere indirizzate a Vincent, che spostandosi spesso da una città all’altra era solito disfarsi del superfluo.

Quanto al quadro “Natura morta con patate” egli così scriveva: …mi sono proprio sforzato di rendere l’idea di queste persone che mangiano le proprie patate alla luce del loro piccolo lume, hanno dissodato la terra loro stessi con le stesse mani che mettono nel piatto e quindi il quadro parla del fatto che si sono così guadagnati onestamente il proprio cibo….

Autoritratto Natura_morta_con_cipolle Natura_morta_con_patate Ritratto_di_Joseph_Michel_Ginoux Paesaggio_co_covoni_e_luna_che_sorge


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