Vi spiego la mafia e la sfiducia



di Ugo Giansiracusa pubblicato il 28 gennaio 2020

Vi spiego la mafia e la sfiducia.

Avevo 17 anni quando sono stato menato per la prima volta. La mia colpa? Aver organizzato una festa di carnevale per i bambini di un quartiere povero. Non avevamo chiesto il permesso a chi comandava il quartiere.

Avevo 18 anni quando sono stato minacciato. La mia colpa? La sede del partito con cui facevo attivismo era in un quartiere controllato dalla mafia. Come quasi tutta la città. Il consiglio? Andatevene di qui.

Avevo 20 anni quando il centro sociale in cui andavo, che faceva doposcuola ai bambini del quartiere, è stato sgomberato in maniera pretestuosa. La sua (vera) colpa? Fare lotta sociale in un quartiere dominato dalla mafia.

Avevo non so quanti anni quando una notte hanno bruciato la sete di "Briganti Librino". La loro colpa? Fare volontariato e far fare sport gratuitamente ai ragazzi e bambini di un quartiere povero.

Potrei continuare così all’infinito.

Allora capiamoci.

La mafia controlla il territorio. Tutto il territorio. E non puoi fare nulla.

La mafia ha collusioni con la politica e lo stato. Come dimostrano mille e mille inchieste.

I cittadini combattono da soli. E lottano, lottano. Fidadetivi che lottano.

I nuovi partigiani e i nuovi martiri sono tutti quelli morti ammazzati dalla mafia.

Avete forse la memoria molto corta. Non ricordate più le bombe e le stragi?

Credete che sia cambiato molto da allora?

Il sud combatte. Da solo. Contro un esercito che fa paura a tutti.

La mafia ha vinto, per ora.

A lottare dobbiamo essere TUTTI E TUTTE. Non solo noi del sud.

Perché la mafia si sta mangiando anche il nord.

Pensateci.


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