La Sinistra è morta?


Il possibile appoggio di Sinistra Italiana al M5S rappresenta l’atto definitivo della morte della Sinistra nel nostro paese


di Emanuele G. pubblicato il 10 novembre 2015

Inizia davvero male il percorso della nuova formazione politica della Sinistra c.d. "tradizionale". Mi riferisco alle dichiarazioni di Stefano Fassina. Uno dei fondatori di Sinistra Italiana.

In dichiarazioni rilasciate alla stampa in data 9 novembre 2015 Stefano Fassina annuncia un possibile "endorsement" da parte di S.I. nei confronti del M5S in riferimento alle future elezioni comunali a Roma.

Io non sono d’accordo con lei Stefano Fassina.

Vorrei capire su quali basi possa sussistere una collaborazione politica fra S.I. e il M5S. Per essere ancora più chiari: può un movimento politico di Sinistra appoggiare un movimento politico che non ha nulla a che fare con la tradizione della Sinistra italiana?

Vorrei ricordarle alcuni aspetti. A mio parere essenziali e imprescindibili.

I. La Sinistra per sua stessa natura è un movimento politico a base popolare. Nel senso che le decisioni sono prese dopo aver sviluppato una vasta consultazione della base. Così non è nel M5S dove la decisione appartiene a un numero limitatissimo di persone. Si dirà...ci sono i Meetup e il web. Trattasi di procedure artefatte che non hanno nulla a che vedere con la democrazia. Piuttosto attengono a un assemblearismo che molto deve al populismo più deprecabile. Come si fa a costruire un modello di democrazia quando si opera su una divisione manichea - questo succede nel corso dei Meetup e nel web - secondo la quale se stai con noi sei nel giusto, ma se sei contro di noi sei un nemico? Ha riflettuto su questo Stefano Fassina?

II. Mi può dire, altresì, come S.I. possa intraprendere un percorso di collaborazione con il M5S se quest’ultimo è privo di qualsiasi storia. Il M5S rappresenta quello che è la politica italiana di oggi. La non-storia. Non bisogna avere storia. La storia del M5S è quella di Beppe Grillo! Così si basa la propria azione politica sull’immanente e le convenienze del momento. Chi si ricollega alla storia della Sinistra ha una visione politica. Visione politica che è un qualcosa di antitetico rispetto all’immanente e alle convenienze dei movimenti politici senza storia quale è il M5S.

III. La nobile tradizione della Sinistra - forse l’ha dimenticato Stefano Fassina - si basa sul lavoro. E’ il lavoro il centro della discussione politica della Sinistra. Per caso si è dimenticato di Carl Marx? Mi può dire qual’è il valore fondante del M5S oltre a ripetere come un mantra infinito la loro opposizione a tutto e tutti? Come si costruisce una forza politica essendo semplicemente contro. Sempre e a prescindere? Si rende conto della differenza?

IV. Chi è di Sinistra annulla il suo personalismo. La Sinistra non è un’ideologia a uso e consumo per l’idolatria personale. La definizione dell’ideologia della Sinistra nasce dal coinvolgimento delle masse. Sono loro, oltre al lavoro, il punto centrale dell’ideologia della Sinistra. Chi è di Sinistra scompare come persona singola poiché per lui il massimo obiettivo ideologico, morale ed etico è quello di servire il popolo . Mi spieghi, dunque, come mai le più importanti famiglie del pensiero a Sinistra si chiamano Comunismo (abbiamo un qualcosa in comune) e Socialismo (socialità dell’essere umano)? Invece, nel M5S regna il personalismo proprio perché dietro non c’è nulla. C’è un’idea al singolare della politica. Prima vengono Grillo e Casaleggio. Poi tutti gli altri. Dov’è il senso di comunità e socialità in tutto questo?

Spero che lei capisca che se avvenisse quanto ipotizzato nelle sue dichiarazioni si sancirebbe la morte definitiva della Sinistra in Italia. Una Sinistra già agonizzante da tempo. Possibile che sia uno di Sinistra come lei a voler diventare l’assassino della medesima? Non è venuto il momento di ripensare cos’è la Sinistra oggi. A quando una Bad Godesberg della Sinistra italiana? Verrà il tempo in cui ci doleremo tutti quanti di una sinistra e destra inutili e dannose (notare la esse e la di minuscole). Abbiamo bisogno di una vera Sinistra come anche di una vera Destra. Le differenze sono il sale della democrazia. Non una corsa senza senso all’uguaglianza del tutto è uguale all’altro.


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