Hai ricevuto il libretto di Forza Italia?

mercoledì 2 giugno 2004, di Giovanni Battaglia

Peggio per te…Chi fa parte (suo malgrado) degli elenchi di trattamento dati di FI non ha alcun modo di uscirne. Eppure la legge prevede il contrario.

In questi giorni milioni di italiani hanno trovato, nella loro cassetta della posta, uno strano libretto azzurro, intitolato "Far crescere il benessere, la sicurezza, la libertà. Questo è l’impegno che abbiamo assunto con gli italiani. Stiamo lavorando per mantenerlo".

All’interno del libretto l’immancabile lettera del Premier, che chiede senza giri di parole, un voto per le prossime elezioni europee.

Coloro che hanno ricevuto il suddetto, disinteressato presente, possono essere classificati in tre grandi gruppi: chi apprezza, chi rimane indifferente e chi invece prova un forte fastidio.

Questi ultimi (già profondamente segnati dalla storia illustrata del Cavaliere, ricevuta tre anni or sono) non hanno retto il duro colpo e hanno deciso di togliere il proprio indirizzo dall’elenco di trattamento dati di FI. Risultato? Non possono!

Il libretto contiene un indirizzo elettronico (trattamento.dati.privacy@forza-italia.it) che consentirebbe, attraverso una semplice e-mail di richiesta, di cancellare o modificare i dati personali, (come prevede la legge in vigore) e conterrebbe inoltre l’elenco dei responsabili del trattamento dati.

Un elenco in un indirizzo di posta elettronica? Impossibile, ma la cosa che più affascina è che quell’indirizzo non esiste. L’e-mail torna prontamente indietro tutte le volte che la si invia.

Allora che fare? Saremo condannati a ricevere a vita i libretti berlusconiani? Pare proprio di si, perché anche sul sito www.forzaitalia.it non c’è traccia dei responsabili del trattamento dati.

Forza Italia ha affidato la gestione delle liste dei destinatari ad una società specializzata: la Cemit interactive media. Questa ditta di supporto relazionale per le aziende, fa capo al gruppo Mondadori, di proprietà di Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia.

Insomma chi fa da sé fa per tre, questo è il motto del Cavaliere, che basa la campagna elettorale del suo partito su leggi di mercato e su congressi atipici, e non si dedica minimamente al confronto con i cittadini.

La legge sulla privacy è molto chiara, eppure si riesce ad ignorarla così apertamente. Da Berlusconi possiamo aspettarci di tutto, ma quello che mi spaventa è il fatto che la stragrande maggioranza degli italiani si sta abituando agli abusi di potere, e al macroscopico conflitto di interessi del Presidente del Consiglio.

La situazione Italiana è la più grave d’Europa, come dimostra il documento presentato in Parlamento Europeo da alcuni parlamentari, italiani e non, preoccupati che questo fenomeno possa invadere altri paesi europei, o che un magnate delle comunicazioni come Rupert Murdoch possa un giorno decidere di entrare in politica.

Il Parlamento Europeo ha approvato il documento, determinando una prima vittoria a livello continentale. La battaglia interna al nostro paese, per la libertà di comunicazione invece non è ancora iniziata: è ora di prendere le armi! Carta e penna, naturalmente.


Giovanni Battaglia

Comunicazione

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