Prodi: "La Sicilia come l’Irlanda"

mercoledì 26 maggio 2004, di Luca Salici

La città di Catania risponde con molte presenze, soprattutto di studenti, alla convention della lista "Uniti nell’ulivo", tenutasi presso il palasport catanese una primaverile domenica pomeriggio. Protagonisti assoluti il professore Prodi e il portavoce Fassino.

CATANIA - La città di Catania risponde con molte presenze alla convention della lista "Uniti nell’ulivo", tenutasi presso il palasport catanese una primaverile domenica pomeriggio. Protagonisti assoluti dell’incontro il leader del partito Romano Prodi e il portavoce Piero Fassino insieme all’ex sindaco di Catania Enzo Bianco, l’ex UDC Sergio D’antoni e Anna Finocchiaro e ai candidati alle europee della lista ulivista.

Si rivela un comizio elettorale diverso dal solito: stravolte le tradizioni si inizia con le domande seguite alla fine dalle risposte dei protagonisti principali. Varie sono state le tematiche affrontate, su tutte la posizione economica e politica dell’Italia e della Sicilia in Europa, la fuga dei cervelli, il carovita dovuto all’inflazione.

Italia. Fassino: "Siamo in un grande paese ma chi ci guida è piccolo. Tre anni del centrodestra stanno costando cari all’Italia, soprattutto in Europa dove il nostro paese possiede adesso una posizione marginale. Occore iniziare dal meridione per sviluppare tutta l’Italia".

Sicilia. Prodi segna la strada: "l’allargamento ad Est dell’Unione Europea ha fatto paura alla Sicilia perché si è pensato potesse essere ancora più emarginata. Non è così. I paesi in grande via di sviluppo, India e Cina su tutti, stanno allargando il loro mercato verso il mediterraneo. C’è bisogno che la Sicilia, cuore del mediterraneo, non si faccia trovare impreparata. Deve svilupparsi nel settore economico e politico per essere al centro del mediterraneo".

"Non c’è bisogno di puntare solamente sulle grandi opere e sulle infrastrutture faraoniche - aggiunge il professore - prima di pensare a questo c’è bisogno di investire nelle risorse umane". Prodi individua nell’Irlanda un modello da seguire per lo sviluppo siciliano "L’Irlanda è un esempio di questa politica, sta lasciandosi alle spalle il suo passato fatto di povertà e disagi. Investire sui giovani e sulle risorse, creando importanti e vitali infrastrutture".

Fuga dei cervelli. "L’emigrazione dei cervelli dall’Italia è un fatto imperdonabile - spiega Prodi - Dalla Sicilia e dall’Italia vanno via le menti migliori. Bisogna trattenerli e creare zone di ricerca e sviluppo. Deve essere l’Italia a finanziare le ricerche delle migliori menti italiane".

Carovita ed Euro. Qui il professore ha pochi dubbi sulle cause del carovita: "È un problema presente solo in Italia e in Grecia. In tutti i paesi dove è subentrata la moneta unica ci sono stati degli organi di controllo per monitorare prezzi e conversioni. In Italia c’è stata per colpa del governo un po’ di anarchia dei commercianti, ciò ha portato inevitabilmente alla crescita dell’inflazione e dei prezzi. Lo slogan "Arrivi a fine mese?" mi sembrava esagerato da mettere nei cartelloni per le strade; purtroppo è la realtà, migliaia di famiglie hanno dovuto fare i conti con l’incremento dei prezzi e con la paura di non arrivare alla fine del mese".

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