Su le mani chi crede ancora nell’hip hop

sabato 3 maggio 2008, di Clementina Zanghì

Al Krossover di Scordia (Catania), concerto di Fabri Fibra.

"La fantasia corrode la vita, grazie a Dio" Mario Vargas Llosa

Questa è la citazione, che troviamo sul sito ufficiale di Fabri Fibra, e ci sembra un buon inizio per parlare di un’artista che ha detta di molti e anche di lui stesso, non si è subito conquistato le simpatie di colleghi e pubblico. Nato nel 1976, Fabri Fibra è il maggiore rappresentante del rap italiano, una rivelazione degli ultimi anni. Gli ottimi riconoscimenti di vendita e di critica del suo album d’esordio "Tradimento" arrivano dopo dieci anni di carriera, che l’hanno consacrato come l’artista italiano più discusso degli ultimi anni. Testi duri, che affrontano spesso tematiche difficili e controverse: sono questi gli ingredienti del suo successo. Superficialmente commerciale, poi vai a scoprire il suo coinvolgimento in operazioni come Rock in Rebibbia, (format di MTV che porta i musicisti nelle prigioni a parlare e fare musica coi carcerati).

«Su le mani chi crede ancora nell’ hip hop. Chi mi ha mai visto svendermi in televisione?». E ancora: «Ci sono state delle elezioni? E allora è anche il mio personale Vaffanculo Day a tutti quelli che non mi piacciono». Perchè non ci dici anche chi è che non ti va? Questo il rapper più contestato d’ Italia non c’è lo dice, lui non si sbilancia troppo, preferendo tenere un concerto vibrante e intenso ma pur sempre tradizionale, aiutato dal compagno di scena Vacca. Comunicativo e appassionato Fabri Fibra per più di due ore, ci tiene sotto il palco del Crossover di Scordia, dandoci il meglio del suo repertorio, con brani come Vaffanculo scemo, Applausi per Fibra, Cento modi per morire, Che cazzata.

Probabilmente il Crossover non avrà registrato il pienone, ma i fan di Fabri Fibra sono tornati a casa soddisfatti dopo una serata a base di puro rap italiano.

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Clementina Zanghì

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