Gli Alpini e l’antisemitismo

mercoledì 19 maggio 2004, di Redazione

A Trieste, il 14 maggio 2004, l’adunata nazionale degli Alpini. Per un appello contro l’antisemitismo e il fascismo.

"E’ da millenni che i giudei covano un sogno di odio e di dominazione e dopo il 1791 essi speravano di realizzarlo: anzi erano fermamente convinti di ricondurre nel porticello del trionfo la sconnessa navicella del loro miraggio di sopraffazione mondiale. Dimenticando che con l’odio, come ha insegnato Cristo e confermato Mussolini, non si costruisce nella vita. Il Fascismo invece li ha svegliati bruscamente e ricondotti alla realtà dell’Anno XVII. E oggi la parentesi, apertasi colla Rivoluzione francese, si sta chiudendo. E si chiude, per fortuna della civiltà e dell’umanità intera. La vittoria del Fascismo sul giudaismo è infatti una vittoria della civiltà e della luce".

Queste farneticanti parole sono tratte da un articolo della "Cronaca Prealpina" del 18 gennaio 1939, scritto dal direttore del quotidiano varesino Niccolò Giani, di Muggia (Ts).

Giani, fondatore nel 1927 della Scuola di Mistica Fascista fu direttore di moltissime riviste teoriche del Regime. Partito volontario per la guerra come alpino, morirà sul fronte greco-albanese nel 1941. Gli fu conferita alla memoria una medaglia d’oro al valor militare. Perché ne parliamo, si domanderà qualcuno.

La ragione è molto semplice: a Trieste si svolgerà da domani 14 al 16 maggio la consueta adunata nazionale degli alpini. Un incontro di massa tra la popolazione italiana e uno dei corpi militari più conosciuti ed amati dalla gente. E per l’occasione l’associazione degli alpini di Trieste ha prodotto una serie di cartoline commemorative degli alpini triestini decorati di medaglia d’oro. Tra queste 8 cartoline appare l’antisemita e razzista Niccolò Giani.

Ma che c’entrano gli alpini con chi scrisse che "essere antisemiti vuol dire difendere le nostre istituzioni, vuol dire tutelare ciò che di sacro e imperituro Roma e la Chiesa ci hanno conservato. Ecco perché l’antisemitismo spirituale è dovere di ogni italiano. Essa è una lotta patriottica"? Che c’entrano gli alpini con chi, come Giani, lodò la "bonifica" operata da Bottai "con l’eliminazione del pensiero ebraico dalla cultura italiana. Una bonifica che va portata fino in fondo con inflessibile energia: in tutti i settori della cultura, della scienza, dell’arte".

Noi che siamo affezionati al sacrificio umile degli alpini italiani in tempo di pace e in tempo di guerra, ci rivolgiamo ai "veci" e ai "bocia", ai vertici dell’Associazione Nazionale Alpini: cancellate dall’adunata 2004 questa macchia infame. Potete ricordare i vostri caduti senza scomodare chi si rese protagonista di una pagina vergognosa dell’Umanità e della storia degli italiani. E a tutti gli alpini che sono d’accordo con queste nostre poche righe ci rivolgiamo. Fate sentire la vostra voce contro questa vergogna.


L’appello è stato pubblicato su www.aprileonline.info


Redazione

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