la visione dell’ uomo nella medicina olistica

lunedì 3 dicembre 2007, di Dott. Alfio Trovato

la necessità di uno studio sistematico ed analitico delle patologie ha portato ad una conoscenza sempre più precisa ed esatta del sintomo e delle alterazioni biochimiche ed anatomo patologiche alla base di esso...

parallelamente la diagnostica tramite l’ecografia la tac,pet,ecocolordoppler definisce sempre meglio lo studio dei vari organi ed apparati valutando in modo preciso l’immagine “quasi fotografando la malattia” il tutto era impensabile fino ad appena qualche decennio fa ma col progredire della tecnomedicina, della chirurgia , della microbiologia.dell’immunologia e di tutto il variegato e fervido sapere delle specialità mediche l’organismo umano è ormai “sezionato” in ogni sua parte e valutato anche nel funzionamento a livello di ogni specifico recettore

la conoscenza del particolare non può ne deve prescindere dalla valutazione del “tutto”nella sua intima essenza ;è l’universo uomo che è stato smarrito .

La medicina quale “ars curandi” “l’arte di prendersi cura del paziente”deve avvalersi di ogni progresso tecno-scientifico asservendolo ad una visione “olistica”umana in cui il medico “realizza col paziente un rapporto empatico ponendo quale base alla prescrizione dei rimedi non il sintomo in quanto tale ma il modo di “sentire,percepire lo stesso relazionandolo alla biopatologia del paziente”

— - non la semplice valutazione degli esami di laboratorio ma tutto quello che il nostro paziente riesce a riferire della sua vita in toto—

la malattia in quanto tale è sempre un”tentativo di difesa che tutto il sistema spirito-mente-corpo mette in atto”nel tentativo di arginare e delimitare la noxa etiopatogenetica

orbene per una stessa causa infettiva o di altra natura esogena ed endogena la “risposta reattiva è assolutamente individuale ed essenzialmente legata alla reattività di base del nostro paziente” tutto ciò che precede ci mostra quanto sia necessario un pensiero vivo se si vuole comprendere l’uomo.

Un pensiero troppo schematico,strettamente intellettuale,seziona e comprende la parte perdendo di vista il tutto

una delle caratteristiche della malattia e’ di essere accompagnata da modificazioni del nostro stato di coscienza;nello stato di benessere non si ha coscienza di cio’ che accade negli organi;ci si rende conto della loro esistenza quando stiamo

la medicina “antipatica”- oppone alla causa ,per esempio un’infezione,un trattamento antibiotico che sicuramente sortira’ un suo effetto ma si tratta solo di “sopprimere” un sintomo per poi assistere nel tempo alla ricomparsa di altri tipi di disturbi

—il disturbo prendera’ altre strade- magari in organi sempre piu’ profondi

allora valutare la modalita’ reattiva del nostro paziente non significa sapere a perfezione quale sia il preciso valore degli esami di laboratorio ma valutare “la modalita’ con cui egli sta reagendo in un unicum in cui i sintomi psichici sfumano e permeano il linguaggio degli organi”
— -il microbo e’ niente il terreno e’ tutto—pasteur-

la nozione di terreno non si limita alla diatesi o predisposizione particolare ad ammalare ma coinvolge l’essere umano in tutti i livelli dal mentale all’ endocrino ed immunitario

bene ,se fitoterapia –omeopatia- omotossicologia edagopuntura danno la via ed il metodo per una visione completa ed “energetica” dell’essere umano ,l’ antroposofia va oltre e nel valutare i poli dell’esistenza parte dal polo piu’ basso o corpo fisico(metabolico) quindi sale al corpo eterico(emoziomale) fino al corpo psichico o astrale per arrivare all’io che e’ lo spirito umano spirito umano non quale astrazione ma forza emanatrice e configurante come organismo di calore

– il corpo fisico riceve attraverso il corpo eterico ed astrale l’impronta dell’io il corpo fisico sarebbe incapace di mantenere la struttura umana nella sua integrita’ senza l’azione dell’io corpo fisico e corpo eterico formano il complesso inferiore fisico-eterico coincidono quasi esattamente e si separano solo dopo la morte; il complesso superiore-corpo astrale ed io puo’essere unicamente vagliato alla luce della coscienza

allora la cosiddetta “gerarchizzazione” dei sintomi non vuol essere pedanteria descrittiva ma solo un modo per gestire “il linguaggio dell’uomo che parla di se ,del suo particolare ed unico modo di sentire attraverso tutti i livelli della vita”

“se “a sua immagine e somiglianza siamo stati creati ritengo utile qualsiasi tentativo teso a conoscere l’intima e piu’ grande essenza dell’uomo:lo spirito

Dott. Alfio Trovato alfiotrovato@simail.it tel: +39 3473669420


Dott. Alfio Trovato

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