Le trivellazioni nel Val di Noto: c’è chi dice si?

mercoledì 21 novembre 2007, di Piero Buscemi

Il Comitato per il Si alle trivellazioni nel Val di Noto, si è dato appuntamento giorno 15 novembre, a Noto alla Sala Gagliardi. Siamo andati a sentire le loro ragioni, ma con grande sorpresa e delusione, il Comitato per il Si, di fatto, non si è presentato.

Giovedì 15 siamo andati alla Sala Gagliardi a Noto. L’occasione era un incontro-dibattito promosso dal Comitato per il Sì, organizzato con l’obiettivo di spiegare ai presenti e alla cittadinanza le ragioni e le eventuali opportunità che, il progetto di sfruttamento del sottosuolo in Val di Noto della Panther Eureka, rappresentata dal presidente della società Jim Smithermann e dal suo staff ragusano al completo, dimostrasse l’esistenza di un consenso favorevole.

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Sala Gagliardi
La sala semideserta durante l’incontro

L’intenzione era quella di assistere all’incontro, motivati dal rispetto del pensiero altrui che, democraticamente, potesse essere diverso da coloro che si oppongono da tempo, alle trivellazioni. Questo nonostante il tentativo, politico e non, di trascinare il dibattito, che dovrebbe avere come unico indirizzo l’interesse della collettività locale, ma anche mondiale, vista l’appartenenza del sito al patrimonio dell’umanità, verso una mera diatriba opportunistica, spesso sfociata in pura campagna elettorale.

Diffidenti, ma coerenti con il nostro senso democratico, abbiamo accolto l’invito degli organizzatori, pronti a mettere sul tavolo, le posizioni contrastanti dei due Comitati ed auspicare un punto di incontro dal quale, trarne degli argomenti di discussione, nel pieno rispetto reciproco.

Era doveroso anche nei confronti del Comitato del SI, che da tempo manifestava il proprio parere favorevole allo sfruttamento del sottosuolo in Val di Noto. L’insistenza, poi, a voler dimostrare che questo punto di vista era condiviso da una grossa fetta dell’opinione pubblica, ci ha obbligati ad andare a constatare di persona questo dato.

Con grande sorpresa, e delusione, lo spettacolo di latitanza culturale

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Sala Gagliardi
La sala semi deserta durante l’incontro

che, una Sala Gagliardi semideserta ci ha consegnato, è stato motivo di conferma per coloro che, in questa vicenda, hanno malinconicamente visto solo un "interesse" privato da difendere. La presenza di qualche consigliere comunale e di un numero veramente circoscritto di cittadini, è risultato addirittura contrastante con il numero di presenti del Comitato Notriv, più disposti a sentire le ragioni del Si.

La cittadinanza ha snobbato l’evento, ma ancora più inspiegabile, non era presente neanche un Comitato SITriv, che rappresentasse una qualunque categoria sociale della città.

Si è pensato, così, di dar vita ad una sorta di comizio elettorale da parte di un politico locale, che preferiamo non menzionare. Politico che non ha perso l’occasione per espellere le sue invettive e rimostranze nei confronti dei Notriv, dimenticando che l’incontro avesse come unica finalità, l’occasione per spiegare le ragioni del Si. Visto che quelli del No, erano fin troppo conosciute.

Il Comitato SITriv, se realmente esiste, ha perso una ghiotta occasione per provare a convincere che le motivazioni che lo hanno concepito, erano ben diverse dai sospetti sull’uso e consumo di un modo di intendere la politica personalistico e strumentale, dando uno spettacolo triste e desolante della politica locale, non tanto ai cittadini che non c’erano, ma soprattutto al Presidente della Panther Eureka Jim Smithermann, il quale per riuscire ad avere momenti di interlocuzione interessante, si è dovuto più volte allontanare e chiamare a parte gli esponenti del fronte Notriv, con cui finalmente, ha potuto parlare del suo progetto.

Ribadiamo per l’ennesima volta che: il problema non è legato alla Panther EUREKA in quanto tale; si tratta piuttosto, di fare una scelta coraggiosa e dare un diverso futuro a questa terra.

Raccogliamo e rivolgiamo l’ennesimo appello ai rappresentanti politici e sindacali, ai Deputati dell’ARS, a tutti gli uomini di cultura, siciliani e non, affinché venga approvata al più presto, una legge regionale che ponga fine alla questione, scongiurando l’inizio di un progetto di ricerca e perforazioni, per il quale, forse, si intravede un inizio, ma non di certo, un futuro!


Piero Buscemi

:.: Città invisibili

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