Jean Paul Sartre, La morte nell’anima

mercoledì 28 aprile 2004, di Giovanni Battaglia

Riflessioni di un intellettuale in guerra

Jean Paul Sartre, La morte nell’anima

Riflessioni di un intellettuale in guerra

L’esperienza della prigionia, della guerra e della resistenza avvicinarono Sartre alla realtà storica e alla lotta politica, anche se rimase sempre profondamente legato ai problemi esistenziali.

"Politica" e "Uomo" sono i due grandi temi sviluppati dallo scrittore francese ne "La morte nell’anima"; Mathieu emerge simbolicamente tra un gruppo di intellettuali, coinvolti loro malgrado nella battaglia per la difesa di Parigi dall’occupazione nazista.

In lui si riconosce facilmente l’esperienza di guerra di Sartre, estraneo ai valori di quella Francia che la guerra aveva voluto.

Il protagonista osserva con straordinaria lucidità la condizione dei propri compagni, la propria disperazione e, in generale, quella umanità degradata che lo circonda. Ci si trova costantemente a scegliere tra la vita e la morte, tra l’eroismo e l’annullamento dell’io…

Improvvisamente però un’isolata azione di guerra offre agli occhi del protagonista un’occasione di riscatto: da un campanile, Mathieu spara sui nazisti rischiando la vita, e può finalmente saldare il conto con se stesso, ribellandosi contro la propria impotenza, ma soprattutto contro la gretta ipocrisia della società in cui è vissuto. Quei quindici minuti di fuoco, di rivolta e di libertà vengono definiti come "un’immensa rivincita".

Dalle intense pagine di quest’opera, emerge come per Sartre la dignità umana stia nell’autenticità, che non può prescindere dal riconoscimento e dall’accettazione del nulla, della negatività e della morte.

Sartre, come Camus,trova in questo il presupposto della libertà, che quindi viene vista come scelta consapevole del proprio destino.

Jean Paul Sartre, "La morte nell’anima" Ed. Mondatori € 7,23


Giovanni Battaglia

Libri e idee

Parole chiave

Home page