Nero lucido, l’antologia di Mediando che raccoglie ventinove racconti dedicati a De André

lunedì 2 aprile 2007, di Giuseppe Pulina

“Una storia sbagliata”, concorso letterario dedicato a Fabrizio De André, è diventata un’antologia.

Nerolucido. "Una storia sbagliata" (Mediando, Sassari, 2006, pp. 240, ISBN 88-89502-09-6, euro 15,00)

“Una storia sbagliata”, concorso letterario dedicato a Fabrizio De André, è diventata un’antologia. Fresco di stampa e pubblicato dall’editore sassarese Mediando (www.mediando.net), il volume raccoglie i racconti più belli del concorso. Nelle librerie con un prezzo di copertina di 15 euro, l’antologia si presenta con una veste elegante e austera, senza immagini, ma con i titoli dei ventinove racconti selezionati dall’editore e dall’organizzazione del premio che scorrono su un campo bianco. Una selezione non facile perché la giuria del premio presieduta dallo scrittore cagliaritano Giorgio Todde, autore della prefazione del volume, ha dovuto leggere e valutare una grande mole di racconti, che, secondo le regole del concorso, dovevano tutti ispirarsi al tema deandreiano della storia sbagliata.

Come si legge nell’introduzione dell’antologia, «De André e la voglia di cimentarsi su un tema strettamente affine al suo repertorio tematico sono stati gli elementi che hanno richiamato l’attenzione dei tanti scrittori che hanno accolto la proposta degli ideatori del premio. Il successo della prima edizione, organizzata da Carta Dannata, Libreria Max 88 e l’associazione Iskeliu, non sarà forse mai sottolineato abbastanza: è stato, infatti, sufficiente rendere pubblica l’idea del premio, affidarsi al tam tam dei siti deandreiani e a pochi, ma efficaci, articoli di giornale, perché il concorso reclutasse in poco tempo decine e decine di autori».

Nella prefazione, Todde rivendica la dignità del racconto breve («genere letterario per il quale occorre un’attitudine particolare») e spiega anche le ragioni che lo hanno indotto a premiarne alcuni e altri no. Andando oltre gli aspetti più tecnicamente critici e letterari del premio, lo scrittore cagliaritano ha attribuito al concorso un merito che altri forse non avrebbero visto. «Spesso prevale nei nostri ragionamenti sulla lettura, sulla diffusione dei libri, sulla nostra alfabetizzazione, un pessimismo legato, soprattutto, a statistiche nazionali sconsolanti e classifiche deprimenti.

Questo concorso – ha scritto Todde nella prefazione dell’antologia – e la risposta che esso ha suscitato suggerisce invece che, sorprendentemente, qualcosa in cui sperare c’è». Questo «qualcosa» non può essere che una comunità di soggetti critici, capaci di pensare criticamente e di saper anche dare corso e ordine alle proprie fantasie creative. Un’ultima annotazione può essere riservata alla graduatoria dei racconti premiati e alla scelta caduta su quello vincitore, che più di un lettore non ha condiviso.

Segno che l’esercizio della critica non è fortunatamente riservata solo agli addetti del settore.

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