X come Xirumi

giovedì 14 dicembre 2006, di Sergej

In tutte le mappe dei pirati esiste una mappa e, sulla mappa, una X a segnalare il luogo del tesoro. Nel caso di contrada Xirumi la X non contraddistingue un tesoro, ma un tragico intreccio...

In tutte le mappe dei pirati esiste una mappa e, sulla mappa, una X a segnalare il luogo del tesoro. Nel caso di contrada Xirumi la X non contraddistingue un tesoro, ma un tragico intreccio di speranze di uscire in modo facile e in un sol colpo da anni di sottosviluppo e dissesto economico, intrecci tra aziende interessate a fare affari tramite l’edilizia, il tutto attraverso l’espansione della militarizzazione del territorio, l’uso del territorio secondo logiche perverse di sfruttamento e cementificazione.

Dopo il caso dell’invaso del Biviere, a Lentini non si è imparata la lezione. Ancora una volta ci si prova con il cemento e la distruzione del bene paesaggistico a creare illusioni. Con l’alibi della disperazione e della "povertà" si vuol fare a tutti i costi il patto scellerato con il diavolo. Ognuno dei protagonisti di questa vicenda probabilmente mette in campo la propria buonafede, le proprie giustificazioni: chi per dovere d’ufficio, chi per ragioni di bilancio d’amministrazione, chi per mestiere d’impresa. E’ una zona grigia del nostro quotidiano vivere. Vi ricordate il burocrate nazista dei campi di sterminio, Eichmann? Lui si diceva innocente, aveva solo eseguito degli ordini facendo il tutto nel modo più efficente possibile. Attorno a lui, gli abitanti dei borghi attorno al lager: l’omertà (vi dice nulla questa parola?) e il silenzio per quello che stava accadendo.

In contrada Xirumi non si vuole costruire un lager in cui sterminare una qualche rappresentanza della specie umana. Semplicemente, si vuole imbastire la sceneggiata di una speculazione edilizia alle spalle di quella che sembra essere un non-bene ovvero la risorsa del paesaggio, della campagna, gli alberi e i giacimenti archeologici del nostro territorio. Ci si sveglia la mattina e da qualche parte decidono che i rigasificatori sono "essenziali" per lo sviluppo, le linee ad alta velocità in Val di Susa sono "essenziali" per lo sviluppo, il Mose di Venezia è "essenziale" per lo sviluppo, il ponte sullo Stretto di Messina è "essenziale" per lo sviluppo, e Sigonella è "essenziale" per la nostra buona pace. Così come "essenziali" sono state le raffinerie di Priolo Milazzo Gela. Noi oggi paghiamo le scelte miopi e bastarde dei nostri genitori, che per omertà, collusione, disperazione hanno venduto il futuro di noi tutti. Lasciandoci una terra che produce bambini malformati, malattie congenite, e disoccupati.

E’ la X che è servita per cancellarci, eliminare da tutti noi la vera speranza di dignità e orgoglio. E’ la X che ci portiamo addosso, e che non vorremo più portare. Per questo la vicenda di contrada Xirumi è così importante per noi.


Leggi l’inchiesta: cosa sta succedendo in contrada Xirumi: chi, dove e perché


Articolo pubblicato l’8 dicembre 2006


Sergej

:.: Città invisibili

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