Dai giovani inglesi Homebrewing arriva l’ultima novità della ‘’birra fai da te’’

venerdì 8 dicembre 2006, di Giacomo Mangiaracina

Oggi i sogni degli acerrimi degustatori di birra diventano realtà e, con un piccolo investimento, si può mettere su, fra le quattro mura di casa, una piccola distilleria.

In epoca di proibizionismo sarebbe stato impensabile riuscire a carpire il segreto della famosa ricetta per mettere su un laboratorio del “piccolo birraio”.

Oggi i sogni degli acerrimi degustatori di birra diventano realtà e, con un piccolo investimento, si può mettere su, fra le quattro mura di casa, una piccola distilleria.

Il fenomeno va diffondendosi sempre di più tanto da meritare la nascita e la proliferazione di numerosi siti su internet.

In Inghilterra i giovani hanno già dato un nome al nuovo hobby, identificando con il termine Homebrewing la produzione artigianale e “casereccia” della birra.

Sui siti si possono trovare tutte le informazioni possibili sull’argomento: dai diversi tipi di luppolo alle notizie sul sidro e sugli ingredienti, nonché tutte le indicazioni su come procurarsi il kit per la preparazione. Volendo, si può anche partecipare a dei forum.

Dai consigli sui dosaggi e sul metodo di preparazione e fermentazione, si passa poi ad affrontare temi del “con che cosa accompagnare” la degustazione della bevanda.

Si va così dalle bruschette alle tartine, ma vengono anche presentate nuove ricette per veri buongustai come la zuppa di birra con cipolle o il pesce alla bionda arricchita con tanta di coreografica spuma alle bollicine.

Per chi vuole approfondire invece solo l’aspetto culturale di questa nuova passione, è possibile trovare tutte le indicazioni sugli oltre 1.300 tipi di birra esistenti in commercio.

Completano la “ricetta” una buona dose di attenzione e una certa fantasia, tanta precisione, passione e buona volontà.

E allora buongustai della birra… fuori i mobili dal salotto di casa e spazio alle botti.


Giacomo Mangiaracina

:.: Città invisibili

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