Gli street writers, il Sindaco e la città. Chi imbratta di più?

giovedì 19 ottobre 2006, di Giuseppe Marziano

Dagli anfibi ai writers, l’inutilità di alcune strategie non al servizio della città.

Balzare all’onor delle cronache, è il cruccio di ogni buon politico. Visibilità, approccio pro-attivo ai problemi della città, sono le line guida di ogni amministrazione che si rispetti. Ogni politico, della Sicilia, ha nel suo programma al punto uno, la risoluzione dei problemi attraverso la visibilità, sono praticamente tutti gli altri di Bukowski. Se poi, com’è, lo si fa per problemi pseudo-importanti allora l’obiettivo è raggiunto.

Qualche tempo fa, prima della notizia di oggi, un onorevole della Regione Siciliana, pensò, e ne fece un’interrogazione parlamentare (o un OdG), che i Carabinieri che operavano in Sicilia, terra di sole e di vacanze, portando, come per regolamento, gli anfibi ai piedi, potevano accusare dolori sparsi, fastidio, per non dire del nauseabondo odore al toglierli. Tale notizia, forse per beffo forse per caso, finì sui giornali con tanto di fotografia (se non ricordo male) di colui che per primo aveva pensato ciò. Presa sul serio all’ARS (Assemblea Regionale Siciliana, praticamente il parlamento più antico d’Europa, 1130) fu portata come OdG (Ordine del Giorno), sempre se non ricordo male.

Oggi, ci ha pensato il Sindaco di Carlentini, non agli anfibi dei militari, bensì con le mura della sua città. Notizia pubblicata perfino dall’ANSA, il Sindaco ha disposto che tutti coloro che acquistano una bomboletta spray (non si precisa se colorata o no) saranno schedati; anche questo non è ben precisato, si suppone dal rivenditore, che come previsto dal Garante per la Privacy, e dalla Costituzione (sic), ha facoltà di chiedere i documenti e schedare (???????). Va bene le telecamere puntate su obiettivi strategici, magari le mura della casa di zio Pepppino, ma supponiamo che il “writers” vada a comprare la bomboletta nel paese vicino? Protocollo di Intesa, suggeriamo, con i comuni “viciniori” per un raggio di circa 20 chilometri, distanza percorribile con un ciclomotore di piccola cilindrata, per la schedatura di tutti i minorenni carlentinesi potenziali “scrittori murali”.

Per dirla come un famoso cronista, con tutti i problemi che attanagliano Carlentini, ci si focalizza sui muri della città, dopo che come più volte ribadito dalle pagine di questo giornale, la ricostruzione post terremoto di Santa Lucia del 990, ha praticamente reso asettica la città. Anzi suggeriamo al Sindaco, magari, se lo volesse, di abbellire i muri di alcune zone (tipo la 167) che non offrono altro che il colore grigio del cemento.


Giuseppe Marziano

:.: Città invisibili

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