Non è mai troppo tardi!

mercoledì 13 settembre 2006, di Enzo Maddaloni

Finalmente ! Anche i nostri (della provincia di Salerno) consiglieri regionali, si sono svegliati dal torpore del “caldo estivo” e stanno prendendo atto del disastro della sanità in Campania...

Finalmente ! Anche i nostri (della provincia di Salerno) consiglieri regionali, si sono svegliati dal torpore del “caldo estivo” e stanno prendendo atto del disastro della sanità in Campania e, in particolare, sulle gravissime conseguenze che l’attuale manovra economica produrrà, e sta già producendo, alle aziende sanitarie pubbliche e private della provincia Salerno.

Quello, però, che ancora non si è detto, al di la del lamentarsi che le prestazioni non vengono pagate in tempo utile, esponendo le strutture al rischio di chiusura, è che le stesse strutture della riabilitazione della nostra provincia di Salerno, a differenza di altre province, non solo hanno rispettato i tetti di spesa, ma hanno sopperito per anni all’assenza di strutture anche nelle altre province per questo tipo di prestazioni, creando nella nostra provincia un vero è proprio polo di attrazione della riabilitazione che oggi rischia di essere smatellato del tutto.

Quindi quando si afferma ancora oggi “…tanto se il privato licenzia assorbiamo gli operatori nelle strutture pubbliche!” si dimostra solo di non aver compreso ancora che il problema non si può più risolvere cosi.

Infatti, quello che viene messo oggi in discussione dall’attuale manovra economica regionale, non sono le capacità operative massime per singola struttura ma per provincia e quindi sono messe in discussioni le stesse funzioni assistenziali erogate oggi nel suo complesso sia dal “privato” che dal “pubblico” nella provincia di Salerno. Conclusione: il rischio di licenziamenti degli operatori è reale senza nessuna possibilità di riassorbimento.

E’ chiaro che questa situazione è la conseguenza come ho più volte evidenziato dell’assenza assoluta di una seria programmazione sanitaria regionale, lasciata più al libero arbitrio dei singoli direttori generali che ad una logica della costruzione della rete e dei percorsi della salute integrata.

Le conseguenze di ciò ormai sono sotto gli occhi di tutti ed ormai la Margherita ha anch’essa bisogna di consalazioni nel momento registriamo le pubbliche rimpostrazioni nei confronti del Presidente Bassolino sul fatto che solo l’Assessorato alla Sanità della Regione Campania (governato da Montemarano) è sotto l’occhio del ciclone e critricato.

Beh ha proprio hanno proprio ragione e la cosa mi sembra se da una parte giustificata, non fosse altro che è un assessorato che gestisce il 60/65% del bilancio regionale (oltre a tutto il resto), che l’unica soluzione per consolarli un pò sarebbe quella di cambiare l’assessore alla sanità. Quindi carissimo Presidente Bassolino rifletti su questa soluzione prima che sia troppo tardi!

L’assenza di importanti strutture riabilitative da una parte, vedasi il caso dell’Unità Spinali, oggi proposta maldestramente nell’Ospedale di Solfora (AV), senza neppure i requisiti minimi previsti dalla legge per accogliere questa tipologia di struttura sanitaria di alta specialità o come le case del risveglio dal coma resta emblematica di una situazione di disastro.

Se a tutto ciò aggiungiamo il fatto, non ancora rilevato da molti, che le strutture di riabilitazione della provincia di Salerno, a differenza delle strutture riabilitative di altre province (ad esempio Napoli), hanno mantenuto livelli di standard C.O.M. (Capacità Operative Massime) e relativi Tetti di Spesa entro i limiti già fissati in passato dalla regione Campania e ciò anche come risultato di un azione di controllo, molto pressante, operata dalle stesse AA.SS.LL. della nostra provincia, mirata al mantenimento di questi obiettivi quali/quantitativi, si evidenzia chiaramente che tagliare oggi anche solo del 5% o 10% sui tetti di spesa e COM le strutture riabilitative della provincia di Salerno, significa solo privilegiare in maniera scientifica e mirata quelle strutture sanitarie che non hanno avuto negli anni passati “per crediti clientelari” nessun controllo.

Per questi motivi credo che il problema che abbiamo difronte non sia solo quello di rivendicare la puntualità dei pagamenti (questione necessaria certamente per pagare gli stipendi ormai quasi un opzional) perchè asolo rivendicando ciò non coglieremo nessuna soluzione che ci possa far sperare in un futuro migliore.

Oggi quindi si conferma sempre più l’esigenza di richiedere il blocco immediato, attraverso un commissariamento della sanità in regione Campania, dell’attuale manovra, mettendo mano ad una riformulazione della stessa, senza “furbate economiche” che al momento stanno privilegiando solo i furbi e penalizzando i soliti fessi.

Ecco cosa significa aprire "i cantieri della salute": realizzare una sana e qualificata programmazione sanitaria che consideri i poli di eccellenza e la riabilitazione per la provincia di Salerno, nonostante le carenze evidenziate, ha garantito ciò, costruendo quella "rete regionale dei percorsi di salute".

Faccio alcuni esempi concreti oggi si parla di trapianti ma non tutti sanno che ormai l’orientamento è realizzarne uno al massimo due in ogni regione e due in Campania già ci sono: uno al Cardarelli e l’altro al Monaldi, quest’ultimo in fase di ristrutturazione ed è per questo che oggi si opera per i trapianti a Salerno; manca l’Unità Spinale che poteva essere accolta dall’azienda ospedaliera di Salerno, perchè ha tutti i requisiti per ospitare questa struttura, che completerebbe insieme alla Casa dei Risvegli dal Coma, la rete delle strutture riabilitative anche nella nostra provincia salvaguardando il POLO RIABILITATIVO.

A distanza di 9 mesi dalla sua emanazione l’attuale manovra economica non sta ne producendo atti di programazione credibili ma sta, riproducendo alla stessa maniera il defict annuo con un trend segnalato dalla stessa Corte dei Conti pari anche per il 2006 di circa 1500 milioni di euro oltre i 12.000 al 2005 (debito su debito).

Infine, la proposte avanzata da più parti, di costruire un nuovo ospedale a Salerno spero che non ci faccia distrarre dall’esigenza, non solo di recuperare i fondi in conto capitali destinati ed utili per i lavori di ristrutturazione dell’attuale Ospedale (oltre 50 milioni di euro forse persi) ma anche di una seria programmazione sanitaria, privileggiando semmai l’abbattimento di qualche altro ospedale "mostro" prima del nostro!


Enzo Maddaloni

:.: Città invisibili

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