Nascono anche in Sardegna i Presìdi del libro

mercoledì 26 aprile 2006, di Giuseppe Pulina

Un’isola da leggere e scoprire con i libri. Nascono con questa nobile aspirazione anche in Sardegna i Presìdi del libro. A Cagliari opererà la segreteria dell’associazione; in Gallura, e più precisamente a Tempio...

Da Cagliari a Tempio Pausania, comune dell’entroterra gallurese a non molti chilometri dalla Costa Smeralda, attraversando in lungo e in largo l’intera isola. Un’isola da leggere e scoprire con i libri. Nascono con questa nobile aspirazione anche in Sardegna i Presìdi del libro. A Cagliari opererà la segreteria dell’associazione; in Gallura, e più precisamente a Tempio, sarà, invece, presente il fulcro della rete, il punto di riferimento dei diversi presìdi del libro che, con sorprendente rapidità, sono già sorti in buon numero in diverse parti dell’isola.

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Giorgio Todde

Merito di librai lungimiranti, insegnanti che hanno a cuore le sorti del libro e scrittori come Gianni Marilotti, vincitore del premio Calvino 2003, e Giorgio Todde che, esponendosi e impegnandosi in prima persona, hanno voluto dare corpo al progetto. Di bello i presìdi hanno che non costeranno niente e produrranno molto. E forse anche per questo, in tempi di vacche sempre più magre per la finanza pubblica, l’assessorato regionale alla Cultura ha garantito il suo pieno appoggio.

Nati originariamente in Puglia per volontà dell’editore Giuseppe Laterza come progetti per diffondere la lettura, i presìdi sono dei veicoli eccezionali per la promozione del libro. In sardegna fungeranno anche da modelli per sperimentare un modo di intendere e fare cultura attraverso canali nuovi. Decisamente antiaccademici, perciò, e fortemente innovativi. Un presidio del libro può, infatti, sorgere anche nei luoghi apparentemente meno probabili: una pizzeria, un pub o una profumeria, e non solo nelle scuole, nei circoli privati o nelle università. In Puglia è, ad esempio, attivissimo quello che è stato messo in piedi da una parrucchiera all’interno del suo esercizio commerciale. Di libri la titolare del negozio e le clienti non parlano naturalmente tra una tintura e l’altra, ma nel giorno in cui l’esercizio osserva il turno di chiusura si scatena la passione per il best-seller o per l’ultima novità editoriale.

La rete dei progetti locali del Presidio sardo potrà servirsi di un collegamento nazionale con editori, librai, bibliotecari. Presto la rete avrà una sua forma anche nel web. I fondatori la doteranno di quanto può essere utile per promuovere dal basso l’idea che un libro è un toccasana per la crescita non solo individuale. Si pensa già a seminari, tavole rotonde, libroforum, mostre, premi letterari, borse di studio e festival. Un occhio di riguardo il presidio sardo lo riserverà ai centri più piccoli e meno fortunati, ma anche a quelli mica tanto svantaggiati come Arzachena, a pochi chilometri dalla Porto Cervo dei ricchi vacanzieri. Proverà, perciò, a dialogare con gli operatori istituzionali del mondo della cultura, rispetto ai quali ha un vantaggio considerevole: quello di poter contare sul sostegno dei lettori e di un target di riferimento che nel libro non vede solo un prodotto da scafale, buono esclusivamente per archivi e biblioteche.


Giuseppe Pulina

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