Zona 30 come opportunità per una mobilità diversa

mercoledì 28 febbraio 2024, di Silvia Zambrini

Nella mentalità comune la velocità rimane sinonimo di lavoro, efficienza, risparmio di tempo. Ma non è proprio così. Specie nelle città.

Novità in arrivo per il Codice della strada. Lo ha annunciato il Ministro ai trasporti Matteo Salvini sottolineando che, soprattutto in quanto papà, la sicurezza in strada gli è particolarmente a cuore. I nuovi provvedimenti pongono l’accento su categorie specifiche di automobilisti per i quali è previsto il divieto assoluto di bere alcolici prima di mettersi al volante e, per i recidivi, l’obbligo dell’Alcolock che impedisce l’avvio del motore in caso di ubriachezza. Aumenta di qualche giorno la sospensione della patente e vengono decurtati altri punti per infrazioni tra cui l’eccesso di velocità: quest’ultima resta la prima causa di morti in strada oltre alla mancata precedenza e andamento indeciso. I cui i responsabili, in minima parte, risultano positivi agli alcol e droga test: più facilmente erano distratti dal cellulare o altre tecnologie. Le nuove disposizioni insistono sui rischi da guida con in mano lo smartphone. Non su quelli da vivavoce o auricolare nonostante le mani libere e buona capacità uditiva di entrambe le orecchie: non a caso, i modelli di automobili più recenti sono dotati di spie che avvertono che si è al telefono già da alcuni minuti. Nessun divieto per ciclisti e monopattinisti che avanzano in cuffia acustica con lo sguardo assente di chi è isolato coi sensi.

controllo elettronico della velocità “Zona 30” può essere vista come un’imposizione ma anche un diverso tipo di mobilità. Che fa diminuire gli incidenti gravi, riduce i rallentamenti da traffico congestionato, i rumori ansiogeni di brusche accelerazioni, frenate ecc. Chi si oppone a questo modello ne sottovaluta l’aspetto di velocità relativa che già caratterizza molte città europee dove i veicoli procedono lentamente ma continui. Non considera che, accelerare lungo la breve tratta, pur senza superare i 50 km orari, può determinare incidenti mortali. La maggior parte di questi, infatti, si verifica nei centri urbani, in prossimità degli incroci dove tutto può avvenire inavvertitamente.

É curioso che gli stessi politici che annunciano “tolleranza zero” siano favorevoli a “Zona 30” solo in prossimità di scuole e ospedali (dove peraltro già ci sono insegne, dissuasori, vigili) e denuncino un uso indiscriminato e speculativo degli Autovelox. La velocità nei centri urbani è ovunque pericolosa. Qualsiasi introito nelle casse dei Comuni dovrebbe restituire sicurezza e servizi per la viabilità. Se poi ciò non avviene, se i dispositivi non sono a regola, o non adeguatamente segnalati, il problema è gestionale.

Perché inserire, tra una serie di provvedimenti restrittivi, altri che limitano la possibilità di rilevare infrazione? Sulla scia di questa contraddizione personaggi dello spettacolo hanno spavaldamente dichiarato di aver collezionato decine di multe per eccesso di velocità. Senza rilevamento di infrazione dal vivo, o elettronico, il provvedimento diventa una delle tante regole farlocche specie dove, nella mentalità comune, la velocità rimane un diritto acquisito, sinonimo di lavoro, risparmio di tempo. Ma accelerare e rallentare in continuazione non fa risparmiare tempo a nessuno. In molti a Milano preferiscono pedalare (nonostante un traffico automobilistico ostile) o usare i mezzi pubblici nonostante le linee di metropolitana ancora scarse.

Si continua ad associare la velocità all’incoscienza giovanile, all’alcol e alle droghe ma, per la maggior parte di chi non la controlla, e guida distrattamente, si tratta di persone di mezza età, sobrie, ...genitori e non solo. Non esistono inasprimenti di pene per tutti questi trasgressori, obbligo di dispositivi per un uso contenuto dei telefoni, delle autoradio ecc. Esistono però dei limiti da rispettare al di là di età e stili di vita. Che oltre a ridurre i morti in strada inducono a un uso dell’automobile solo se necessario.

Attraverso una velocità costante, moderata: opposta alla guida aggressiva (...non per questo più veloce).


Silvia Zambrini

:.: Città invisibili

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