Per la convenienza dei padroni

mercoledì 15 novembre 2023, di Sergej

CGIL CISL UIL si grattano i coglioni

Un vecchio slogan che riprendiamo nel titolo e nel sottotitolo, probabilmente sbagliato, ma che riflette un "sentiment" come si dice oggi che fa parte dello scoramento di chi vive nel mondo del lavoro (o che vorrebbe entrarci) oggi. Da una parte l’articolo 4 della Costituzione:

Art. 4. La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.

Dall’altra realtà di tutti i giorni, in cui il degrado del Paese Italia si avverte sempre di più, nella vita quotidiana e nella qualità (oltre che quantità) del lavoro. Le strade sempre più sporche, i giovani che fuggono alla ricerca di lavoro all’estero: solo per citare due articoli di due importanti collaboratori di Girodivite, Alberto G. Biuso e Luigi Boggio.

Certo, c’è la destra al potere, e un ministro di turno (questa volta Salvini) che impone al sindacato di ridurre l’orario di sciopero perché il venerdì lui dorme e non vuole sentire rumore dei fischietti per le strade sotto casa. Ma c’è la lunga compiacenza e il degrado del sindacato ufficiale, CGIL CISL e UIL, cinghia di trasmissione del potere che è stato il responsabile diretto del degrado civile e culturale, materiale e sociale, di questi anni.

Leggiamo da il Post sulla vertenza di Mondo Convenienza:

Martedì [14 novembre 2023], dopo 160 giorni di sciopero per chiedere turni meno duri e stipendi più alti, venticinque autisti, facchini e montatori accampati davanti al magazzino di Mondo Convenienza a Campi Bisenzio, in provincia di Firenze, sono tornati al lavoro. La RL2, la società che ha in appalto il trasporto e il montaggio dei mobili, ha revocato i licenziamenti che aveva deciso dopo i primi giorni di proteste e ha cancellato i contratti di apprendistato utilizzati per la metà dei lavoratori. Oltre a questo, ha anche accettato di pagare loro un risarcimento per i cinque mesi trascorsi senza lavorare, e ha cancellato il contestato regolamento aziendale.

Il regolamento prevedeva deroghe al contratto nazionale sulle ferie, sui permessi e sulla malattia, e un’indennità di trasferta che andava da poco più di sei euro al giorno per facchini e montatori a 30 euro, sempre lordi, per gli autisti. Ora l’indennità non sarà cancellata se i dipendenti dovessero assentarsi per più giorni, ma solo ridotta.

I lavoratori chiedevano di essere riassunti con il contratto nazionale della logistica, che parte da una base minima mensile di 1.460 euro, ma questa richiesta non è stata accettata. La RL2 ha applicato lo stesso contratto che avevano prima, il cosiddetto “multiservizi” utilizzato per il personale delle ditte di pulizia, aggiungendo un aumento di 100 euro lordi al mese. Vuol dire che gli autisti, i facchini e i montatori ora guadagneranno poco meno di 1.300 euro lordi al mese, e per questo il SiCobas, il sindacato di base che ha guidato la protesta, sostiene che lo sciopero si sia chiuso «senza un accordo».

«Dopo aver affrontato cinque mesi di presidio permanente, la resistenza ad una ventina di sgomberi, le manganellate, il caldo di agosto ed ora anche un alluvione l’assemblea ha valutato che non ci sono più le condizioni per proseguire», ha scritto il sindacato in un comunicato.

Il 3 novembre le forti piogge in Toscana avevano distrutto il presidio, che durava dal 30 maggio. Quel giorno i venticinque autisti, facchini e montatori di Mondo Convenienza si erano accampati con tende, un gazebo in legno e una roulotte davanti all’ingresso principale del deposito di Campi Bisenzio, bloccando l’entrata e l’uscita dei camion con i mobili.

All’inizio sia Mondo Convenienza che RL2 non avevano accettato nessun confronto, né con i sindacati né con le istituzioni locali. Poi avevano accolto le richieste della Regione Toscana di partecipare a una serie di tavoli istituzionali, con i rappresentanti del Comune di Campi Bisenzio e dei sindacati CGIL e SI Cobas. La trattativa era durata fino a inizio ottobre, quando la Rl2 aveva ritirato il regolamento aziendale e Mondo Convenienza aveva accettato di affrontare la questione del contratto dei dipendenti delle ditte in appalto in tutta Italia.

Nei mesi scorsi infatti c’erano state proteste anche in altri magazzini, a Settimo Torinese e a Calderara di Reno, in provincia di Bologna. Proprio per la gestione del magazzino di Calderara di Reno, la presidente del consiglio d’amministrazione di Mondo Convenienza Mara Cozzolino e quattro dirigenti di altre società in appalto sono stati rinviati a giudizio con l’accusa di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, il cosiddetto “caporalato”.

L’ultimo incontro, al quale hanno partecipato i sindacati e l’Associazione Nazionale Servizi Integrati (ANSI), alla quale sono iscritte sia Mondo Convenienza che la Rl2, si è svolto lunedì 13 novembre a Roma. «Abbiamo aperto un confronto a livello nazionale con l’azienda per applicare il contratto nazionale della logistica a tutti i lavoratori in appalto del settore del trasporto, della consegna e del montaggio dei mobili di Mondo Convenienza», dice il segretario del sindacato FILCAMS-CGIL di Firenze, Maurizio Magi.

«Abbiamo sanato le illegalità di Campi Bisenzio, però ora bisogna risolvere la questione del contratto di tutti i dipendenti delle ditte appaltatrici», dice il segretario della CGIL di Firenze Bernardo Marasco. I rappresentanti dell’azienda, il responsabile delle risorse umane Fabrizio Sechi e il responsabile delle relazioni sindacali Bruno Mignosi hanno detto a luglio in un incontro istituzionale che avrebbero chiesto alla Rl2 di ritirare «con urgenza» il regolamento aziendale e che avrebbero discusso con i sindacati un contratto che «contempli le attività svolte dalle società appaltatrici». In discussione ora è il passaggio al contratto della logistica. L’accordo, se sarà firmato, riguarderà 5mila autisti, facchini e montatori in tutta Italia.

I giornali colgono ogni tanto un piccolo movimento proveniente dal mondo del lavoro. Pochi spruzzi di schiuma. Ma sono il segno di qualcosa di più profondo e serio, che resta dentro e non riesce a uscire - come si diceva in una canzone di De André.

Un’altra cosa che mi ha colpito, riguardante questo caso, quello di Campi Bisenzio e di Mondo Convenienza. Una foto scattata dal fotoreporter de Il Post:

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Mondo Convenienza, Campi Bisenzio - foto di Angelo Mastrandrea per Il Post

e questo il particolare:

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Mondo Convenienza, Campi Bisenzio - particolare

Questa cosa non riguarda il caso isolato di un posto di lavoro qualsiasi. Questa cosa riguarda le coscienze di tutti noi. E non si chiude certamente con il compromesso di una intermediazione sindacale.


Sergej

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