S&G n. 236 - Ma dove vivono?

mercoledì 4 ottobre 2023, di Franco Novembrini

Ma dove vivono gli assessori della Junta di VLS1929? vedono il verde dove non c’è se non nelle casse comunali.

Francamente non so capacitarmi dell’umorismo involontario di alcuni assessori della Junta di VLS1929 che tramite il loro house organ e le foto sui settimanali locali che trasudano di buone notizie, non una volta si nota una criticità, al massimo si rifanno alle "regole" che spesso sono discutibili ed a volte obsolete e comunque quasi sempre non controllate. Ultimamente, in grande spolvero, abbiamo saputo che il nostro Comune ha ricevuto premi per la cura del verde.

Come e da chi abbia controllato la veridicità del merito di tale premio il meno che si possa dire è che sia un ipovedente in quanto basta controllare lo stato pietoso delle piante messe a dimora ultimamente in paese, ma specie nel campetto ormai storico fra via Saragat e via de Gasperi per esempio ne hanno piantate dieci di cui ormai sette sono essiccate. e l’ecatombe non è finita, sai salvano le piante messe a dimora e curate dal mio maestro Giuseppe Sala. Lo sbaglio è dovuto a diversi fattori: il primo alla piantumazione di alberi con radici profonde oltre un un metro e dunque che necessitano di innaffiature che le piogge non possono supplire e, ovviamente, non sono state fatte; il secondo è quello che dopo un mese dopo il disastro, sempre vicinissimo al campetto angolo via Sciesa-via Manara un grandissimo cedro è caduto, fortunatamente senza fare vittime ma solo danni, abbattendo un paio di alberi vicini ed i cui resti sono ancora lì ad occupare ambo i lati di via Manara ed a marcire, orfani senza padroni, che occupano i marciapiedi dove una ditta sta ristrutturando da un anno e mezzo occupando non solo i marciapiedi ma anche parte della carreggiata stradale senza che siano messe le luci obbligatorie che avvertono pedoni ed auto dei limiti del cantiere che fra l’altro doveva terminare i lavori a marzo di quest’anno.

Ma si sa siamo in periferia e queste cose non si notano se non si vogliono notare. Ma andiamo anche in centro. Aspettando le tre magiche fioriere donate dai detenuti del carcere di Monza promesse dall’assessore (!?!) al verde che saranno inaugurate con tanto di taglio, di nastro, di tricolor fasciati e foto sui giornali. Perché nessuno della nota lo stato miserando delle fioriere di via Mazzini. Ci vorrebbe poco, basterebbe incaricare qualcuno a farne un censimento e ci si accorgerebbe che solo poche possono ancora conservare la loro funzione originaria perché evidentemente curate dagli esercizi commerciali vicini. La maggioranza invece è usata come deposito di cartacce o pacchetti vuoti di sigarette o confezioni di gelati od altro. Ad un attento esame non dovrebbe sfuggirne anche una appositamente adibita ai fumatori che stazionano, complice la buona stagione, che porta a fumare all’aperto e viene usata come portacicche con tanto di vassoietto che però non viene svuotato. A qualcuno potrebbe venire in mente che la Junta ha fatto impiantare numerosi cartelli per il divieto di fumo all’aperto in certi luoghi e credo siano omnicomprensivi anche di un uso distorto delle fioriere, bene comune, che dovrebbero valorizzare gli esercizi a loro prossimi. Penso che i clienti dovrebbero di tali esercizi, ove possibile, cercare di non frequentarli e tantomeno prenderli ad esempio. Certo se ci fossero dei controlli, ma non si usa farli.

Bancomat esploso - Alcuni malviventi hanno assaltato un bancomat nella centrale via Confalonieri, facendolo esplodere, alcune notti fa. Grande allarme per i condomini vicini ma pochi danni e poca refurtiva. Quello che mi ha sorpreso invece, è stata la "civetta" (locandina esposta fuori dalle edicole che riporta le notizie più eclatanti) di un settimanale locale che parlava dell’audace colpo dei soliti ignoti che dopo il botto sono fuggiti con il malloppo. Il compilatore deve essere un seguace di Max Catalano della Banda di Arbore. Cosa dovevano fare, attendere i Carabinieri? Giusto i Carabinieri, giunti velocemente sul posto per le indagini che speriamo positive, come quelle di pochi giorni prima ai quali va il merito di aver risolto velocemente il caso del furto di valigie, preziosi ed un iPad di una universitaria e che conteneva la sua tesi di laurea costatagli mesi e mesi di lavoro. Bravi.


Franco Novembrini

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