Lentini Sr - Commemorazione in ricordo di Emanuele Ferraro a 19 anni dall’attentato di Nassirya

lunedì 14 novembre 2022, di Giuseppe Castiglia

Il 12 novembre 2003 avvenne il primo grave attentato di Nassiriya. Alle ore 10:40 ora locale (UTC +03:00), le 08:40 in Italia, un camion cisterna pieno di esplosivo scoppiò davanti all’ingresso della base MSU (Multinational Specialized Unit) italiana dei Carabinieri...

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LENTINI – 19 .mo anniversario della strage di Nassiriya

... provocando successivamente l’esplosione del deposito munizioni della base "Maestrale" e pertanto la morte di diverse persone tra Carabinieri, militari e civili, tra cui il Lentinese Emanuele Ferraro, caporal maggiore capo scelto.

Il carabiniere Andrea Filippa, di guardia all’ingresso della base principale, riuscì a uccidere i due attentatori, tant’è che il camion non esplose all’interno della caserma ma sul cancello di entrata, evitando così una strage di più ampie proporzioni. I primi soccorsi furono prestati dai Carabinieri stessi, dalla nuova polizia irachena e dai civili del luogo.

L’attentato provocò 28 morti, 19 italiani e 9 iracheni. Nell’esplosione rimase coinvolta anche la troupe del regista Stefano Rolla che si trovava sul luogo per girare uno sceneggiato sulla ricostruzione a Nassiriya da parte dei soldati italiani, nonché i militari dell’esercito italiano di scorta alla troupe, che si erano fermati lì per una sosta logistica.

Il comando dell’Italian Joint Task Force (IJTF) si trovava a 7 chilometri da Nassiriya, in una base denominata "White Horse", distante circa 4 chilometri dal comando statunitense di Tallil. Il reggimento MSU/IRAQ, composto da personale dei Carabinieri italiani e dalla Gendarmeria romena (a cui poi si aggiungeranno, a fine novembre 2003, 120 uomini della Guardia nazionale repubblicana portoghese), era diviso su due postazioni: la base "Maestrale" e la "Libeccio", entrambe poste al centro dell’abitato di Nassiriya. Presso la base "Maestrale" (nota anche con il termine "Animal House"), che durante il regime di Saddam Hussein era sede della camera di commercio, era acquartierata l’unità di manovra. Presso la "Libeccio" avevano sede sia il Battaglione MSU, sia il Comando del Reggimento MSU/IRAQ.

L’attentato avvenne alle ore 10,40 del 12 novembre 2003 alla base "Maestrale" che fu ridotta a uno scheletro di cemento. L’altra sede, "Libeccio", distante poche centinaia di metri dalla prima, venne danneggiata anch’essa dall’esplosione. Era infatti intendimento dei Carabinieri, contrariamente alla scelta dell’Esercito di stabilirsi lontano per avere una maggiore cornice di sicurezza, posizionarsi nell’abitato per un maggior contatto con la popolazione. Due mesi dopo l’attentato, il Reggimento CC lasciò definitivamente anche la Base "Libeccio", trasferendosi alla base di "Camp Mittica" nell’ex aeroporto di Tallil, a 7 km da Nassiriya.

Vittime

Il presidente Carlo Azeglio Ciampi in visita ad Aureliano Amadei, uno dei feriti della troupe del regista Stefano Rolla

Lapide per vittime (Bologna) Le vittime italiane furono:

i Carabinieri

Massimiliano Bruno, maresciallo aiutante, Medaglia d’Oro di Benemerito della cultura e dell’arte Giovanni Cavallaro, sottotenente Giuseppe Coletta, brigadiere Andrea Filippa, appuntato Enzo Fregosi, maresciallo luogotenente Daniele Ghione, maresciallo capo Horacio[2] Majorana, appuntato Ivan Ghitti, brigadiere Domenico Intravaia, vicebrigadiere Filippo Merlino, sottotenente Alfio Ragazzi, maresciallo aiutante, Medaglia d’Oro di Benemerito della cultura e dell’arte Alfonso Trincone, Maresciallo aiutante

i militari dell’Esercito italiano

Massimo Ficuciello, capitano Silvio Olla, maresciallo capo Alessandro Carrisi, primo caporal maggiore Emanuele Ferraro, caporal maggiore capo scelto Pietro Petrucci, caporal maggiore

i civili

Marco Beci, cooperatore internazionale Stefano Rolla, regista Feriti sopravvissuti:

• Maresciallo ordinario Riccardo Saccotelli

• Carabiniere Scelto Mario Alberto Caldarone

• Carabiniere Scelto Matteo Stefanelli

• Appuntato Roberto Ramazzotti

Tutti carabinieri di guardia alla Base.

Erano invece all’interno della palazzina:

• Brigadiere Paolo Di Giovanni

• Maresciallo Marilena Jacobini

• Maresciallo Vittorio De Rasis

• Maresciallo Maurizio Lucchesi

• Vicebrigadiere Roberto Gigli

• Vicebrigadiere Daniele Livieri

• Appuntato Scelto Ivan Buia

• Appuntato Marco Pinna

• Appuntato Antonio Altavilla

• Vicebrigadiere Cosimo Visconti.

All’interno del cortile della base si trovavano invece:

• Caporale Scelto Alessandro Mereu

• Caporale Scelto Umile Groccia

• Caporale Federico Boi

• Aureliano Amadei, aiuto regista di Stefano Rolla.[3]

I caduti delle Forze Armate Italiane appartenevano a vari reparti dell’Arma dei Carabinieri Territoriale, al 13º Reggimento Carabinieri "Friuli Venezia Giulia" di Gorizia e al 7º Reggimento Carabinieri "Trentino-Alto Adige" di Laives, al Reggimento lagunari "Serenissima", alla Brigata Folgore, al 66º Reggimento fanteria aeromobile "Trieste", al Reggimento Savoia Cavalleria, al Reggimento Trasimeno. Sono morti anche alcuni appartenenti alla Brigata Sassari che stavano scortando la troupe cinematografica di Stefano Rolla e 3 militari del 6º Reggimento Trasporti della Brigata Logistica di Proiezione, che stavano scortando il cooperatore internazionale Marco Beci.

Un momento dei funerali di Stato dei caduti a Nassiriya, 18 novembre 2003 La camera ardente per tutti gli italiani morti venne allestita nel Sacrario delle Bandiere del Vittoriano, dove fu oggetto di un lungo pellegrinaggio di cittadini. I funerali di Stato si svolsero il 18 novembre 2003 nella basilica di San Paolo fuori le mura, a Roma, officiati dal cardinale Camillo Ruini, alla presenza delle più alte autorità dello Stato, e con vasta (circa 50.000 persone) e commossa partecipazione popolare; le salme giunsero nella basilica scortati da 40 corazzieri a cavallo. Per quel giorno fu proclamato il lutto nazionale.

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Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Attentati_di_N%C4%81%E1%B9%A3iriya


Giuseppe Castiglia

:.: Città invisibili

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