S&G n. 185

mercoledì 12 ottobre 2022, di Franco Novembrini

Da VLS1929: Facciamo luce

In questi giorni si parla di razionamenti, causa pandemia, guerre e crisi politica di un governo che stenta a nascere grazie ad una legge elettorale che definire infame mi pare il minimo sindacale. Ma il motivo di questo "pezzo" è quello di fare luce, quella elettrica, nel mio paese e i modi di risparmiare sui costi esorbitanti delle bollette energetiche.

Si parla di spegnere i lampioni, sono d’accordo, ma è il modo di farlo che potrebbe non essere adeguato. Bisognerebbe che la Junta si facesse carico di alcuni problemi reali quali quando e come disattivare i lampioni. In certe zone potrebbe bastare spegnerne uno sì e uno no. Poi si potrebbe pensare agli orari, nel senso che spegnere i lampioni a mezzanotte sarebbe un risparmio sì ma creerebbe altri problemi, bisogna tenere conto che a tale ora il traffico è praticamente inesistente ed invece dalle 5-6 del mattino, ore in cui è ancora buio almeno fino a primavera inoltrata, comincia il traffico dei pendolari e di cittadini che portano in giro gli animali per poi andare al lavoro, di persone che fanno jogging, fra le quali molte donne e che al buio non credo si sentano a loro agio.

Poi ci sarebbe la questione dell’esempio, intendendo che sarebbe cosa giusta e saggia che la Junta desse il buon esempio, magari accentrando alcuni uffici con altri semideserti e li utilizzasse al meglio. Sarebbe anche un buon esempio se quando un locale rimane deserto oltre a chiudere la porta si spegnessero le luci, gli interruttori hanno questa funzione. Inoltre una particolare attenzione dovrebbe essere rivolta alla climatizzazione perché negli scorsi anni si entrava in locali in inverno con temperature tropicali ed in estate, viceversa, polari. Insomma cose alle quali si deve prestare molta attenzione.

Altri problemi sono quelli che in paese ci sono molte telecamere ma pochi pannelli solari sia su edifici pubblici che in quelli privati di recente costruzione o ristrutturati da poco. Un conoscente, il solito esagerato, sosteneva che se al posto delle telecamere ci fossero pannelli fotovoltaici VLS1929, potrebbe esportare nei paesi vicini elettricità. Purtroppo un esempio negativo è quello della tensostruttura (Caranchione), struttura cresciuta negli anni nella costruzione e nei costi che dovrebbe essere piuttosto energivora, alla quale nessuno ha mai pensato di collegare pannelli fotovoltaici od altri sistemi di risparmio energetico e non è dato conoscere nemmeno il costo di mantenimento ordinario.

La crisi energetica era prevista anche senza guerra e relative sanzioni da alcuni anni. Dell’abbattimento e ricostruzione della scuola per l’infanzia "Tagliabue", che fra demolizione e ricostruzione si erano dati il costo e i tempi di ricostruzione sono aumentati in maniera esponenziale sia l’uno che l’altro e si parla ora di 5 milioni e di molti mesi per mancanza di materiali da costruzione. Quello di cui non si è a conoscenza è se sarà dotata di sistemi di risparmio energetico ed eventualmente di quali. Spero che le opposizioni in Consiglio comunale facciano il loro dovere e che la Junta non si faccia pregare e diffondere dati e notizie in quanto è una scuola e non un obiettivo militare.

Un mistero risolto - Un mistero è stato risolto ma non svelata: l’Arpa del maestro Sangineto è stata riposizionata nell’aiuola spartitraffico dalla quale una volta fu rubata. Il mistero è sapere se è la seconda o la terza. Comunque bentornata.


Franco Novembrini

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