S&G n. 176

mercoledì 10 agosto 2022, di Franco Novembrini

Da VLS1929. Più cemento, meno alberi

Settimana di fuoco a causa di una piattaforma di cemento per la cui realizzazione si sono dovuti abbattere alcuni pini, dei quali uno ultracentenario ed al cui taglio non ha partecipato nessuno di fascia tricolor cinto. Non hanno partecipato nemmeno le opposizioni, i membri del Tavolo per l’ambiente e l’ecologia e della commissione Territorio perché tenuti all’oscuro della decisione. La vicesindaca era occupata in questi giorni nella lotta contro le deiezioni dei piccioni e forse se ne è dimenticata.

Ho letto sui social accuse alle opposizioni di fare l’opposizione e vengono fatte come se le critiche fossero una offesa di lesa maestà, altri della Junta adontano possibili oscure manovre da parte di tastieristi professionisti. Il problema io lo vedo, da anni, da un’altra ottica. La scuola, dichiarata inagibile, poteva essere un’occasione per realizzarla ex novo nel quartiere di San Fiorano ottenendo anche una più equa distribuzione degli edifici scolastici, attualmente tutti in un centro intasato e senza parcheggi. Niet, no possible, niente da fare. Non c’è stata una volontà in questo senso. La piastra di solido cemento che dovrà fare da base al container, avete capito bene un container, che io chiamerò Caranchino, era evidente che doveva prevedere l’abbattimento degli alberi i quali con le loro radici avrebbero compromesso le tubature dell’acqua, del gas e delle fognature solo che la piattaforma non doveva essere fatta per ragioni che ora i comitati, a ragione, contestano. Se un appunto va fatto è alla nuovissima commissione del Territorio, della quale fanno parte alcuni miei amici con buona esperienza, ma che non hanno avuto sentore che la commissione fosse fatta per poter poi giustificare la Junta. Se ricordate bene nelle passate consiliature furono fatti i Coordinamenti di quartiere, varie tavole e lo spettacolare controllo di vicinato. Qualcuno mi saprebbe raccontare la loro utilità? Ricordate le riunioni con filmati e le presenze di politici locali dalle mirabolanti promesse?

Ma torniamo agli alberi. Già in piazza Europa si fece grande rumore per l’espianto di alcuni Bagolari, detti anche Spaccasassi per la loro resistenza e poi le varie piantumazioni di nuovi alberi già da più di un anno fa. I Bagolari sono stati curati ed innaffiati e sembra godano ottima salute, ma non gli alberi piantumati dello scorso anno che fine hanno fatto? Se guardate nei giardinetti, nei campi giochi e nelle vie cittadine ne troverete più della metà seccati. Molti erano seccati già dallo scorso anno per due ragioni, almeno così mi ha spiegato un amante della botanica. La prima ragione è quella che mediamente gli alberelli messi a dimora erano troppo grandi ed avendo le radici in profondità necessitavano di un innaffiamento profondo e regolare e la scarsa pioggia questo non lo può garantire. La seconda sarebbe quella di mettere a dimora piante più giovani il cui mantenimento richiede meno acqua in quanto la radici sono poco profonde.

Se non ci credete controllate gli alberelli di robinie che crescono nei giardini condominiali che godono di una leggera innaffiatura. Penso che più di una commissione del verde servirebbe un incaricato che controllasse con competenza quasi giornalmente lo stato di salute del verde, al momento proprio carente. Speriamo che i firmatari dell’appello contro l’abbattimento diseducativo per i bambini della scuola ottenga dei risultati, ma sarà dura in quanto il cemento "tira". A proposito oltre agli alberi qualche pannello solare per il Caranchione e il Caranchino non guasterebbe e se se lo ritenessero opportuno anche il preventivo di spesa del mantenimento di dette opere non sarebbe male, magari segnandoselo nell’agenda.


Franco Novembrini

Schizzi & Ghiribizzi

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