S&G n. 149 - Da VLS1929. La burocrazia sciocca.

mercoledì 19 gennaio 2022, di Franco Novembrini


Anche questa settimana debbo scrivere di alcuni fatterelli di ordinaria e sciocca burocrazia. Alcuni cittadini si lamentano da diverse settimane perché in paese c’è un incrocio poco illuminato e dunque pericoloso per la rottura un palo dell’illuminazione, a causa di una ditta che sta facendo dei lavori nella zona. Dopo varie proteste un rappresentante della Junta sembra abbia risposto, secondo un attento settimanale locale, che spetta alla ditta che ha causato il danno ripararlo. Come risposta mi pare un filino peregrina nel senso che è vero che spetta a chi ha causato il danno ripararlo ma se la situazione dell’incrocio è di una qualche pericolosità l’assessore alla partita deve riparalo con una certa urgenza e poi rivalersi, per il costo e magari con una sanzione aggiuntiva a chi lo ha provocato. Faccio una ipotesi, visto che pare che il lampione a detta dei residenti è in quelle condizioni da diversi mesi, se succede un incidente come la mettiamo? La sicurezza dei cittadini dovrebbe essere la prima preoccupazione, mi pare.

Ma veniamo a cose più leggere: con la pandemia la vita dei cittadini con le restrizioni si è complicata. Parlo della consegna dei famosi "sacchi rossi’’ della spazzatura, che prima erano consegnati in alcuni punti dei quartieri e si poteva andare a ritirarli in giorni ed orari prestabiliti presentando la tessera sanitaria ed in caso di richiesta eccedente la normale fornitura si poteva andare in Comune e comprarla con pochi euro. Ora la distribuzione avviene solo con un distributore nella centralissima Villa Camperio, dove parcheggiare era difficile prima ed ora con le ristrutturazioni edilizie in corso quasi impossibile. Per le richieste di eccedenze si può sempre andare in Comune ma si deve chiedere un appuntamento. Una follia. Questi sacchi costano pochissimo e dunque è da escludere che si possano fare magheggi, però vanno validati per il quantitativo con la tessera sanitaria che ne attribuisce il possesso alla famiglia richiedente. Mi domando perché in un epoca nella quale si possono fare prelievi di denari con le apposite carte in tutta Europa e nei paesi si possono acquistare anche di notte sigarette, merendine, analcolici, preservativi con la solita tessera sanitaria non si riesca ad avere, con la macchinetta che scannerizza la tessera anche per i sacchi rossi in certi negozi, bar, edicole che trovino conveniente farlo in quanto la macchinetta che scannerizza possa dialogare con il Comune o con il CEM ed una volta superata la dotazione metta la spesa, ricordo sempre che è fra i 6 e i 7 euro in fattura. Sembra uno scherzo ma andare in centro o prendere appuntamento in Comune e ritirare i sacchetti comporta oltre al viaggio un impegno per gli impiegati di almeno 15 minuti ad appuntamento che potrebbero essere meglio utilizzati per cose e compiti più importanti. Ogni appuntamento comporta la disinfezione del locale o parte di esso e il tempo per non parlare che lo spostamento mal si concilia con le restrizioni che si annunciano e, ripeto, i sacchi costano una cifra risibile e se ne mancasse qualcuno potremmo farcene una ragione.

LUCI ED OMBRE a proposito di luci ricordo che i passaggi pedonali di via da Vinci sono poco visibili sia per la segnaletica stradale che per l’illuminazione, un lampioncino per ogni attraversamento non dovrebbe mandare in fallimento il Comune. Sono stati piantati molti cartelli, ancora coperti dai sacchi neri e nel parcheggio della ditta EDiM uno di questi è stato messo esattamente dietro un altro che ricorda il divieto di parcheggio per la pulizia della strada, ma non è finita, ambedue sono dietro un albero che, come d’uso, a primavera tende a ricoprirsi di foglie coprendo così sia l’uno che l’altro cartello. Nel sovrappasso di via Fratelli Bandiera, a poche centinaia di metri dai cartelli citati, esiste un indicatore di altezza del sottopasso vicino, da diversi mesi è stato ammalorato da qualche camion. Ora un altro mezzo lo ha definitivamente sfasciato e dei sei cartelli ne sono rimasti quattro che penzolano pericolosamente sui veicoli in transito e nessuno dei superstiti indica l’altezza giusta. Nessuno vede?


Franco Novembrini

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