L’importanza di chiamarsi Ercole

sabato 6 novembre 2021, di Sergej

Il pre-convegno svoltosi il 31 ottobre 2021, al Museo archeologico di Lentini: "MitoMania: Conversazioni con Eracle".

Una visita mattutina al Museo di Lentini accompagnati dalla competente guida di Lorenzo Guzzardi, direttore non solo del Museo ma del Parco archeologico di Leontinoi - archeologo di valore e dotato di una non comune capacità comunicativa. Nel pomeriggio, un convegno sul tema Eracle/Ercole, organizzato da Annapaola Giannelli - lei è psicologa e psicoterapeuta, e con una profonda conoscenza sui miti - con il titolo "MitoMania: Conversazioni con Eracle", nell’aula polifunzionale del Museo Archeologico di Lentini.

Il convegno si configura come un prequel a un più vasto e articolato seminario di studi che si terrà più avanti - tempo meteorologico permettendo. In questa giornata hanno svolto le loro relazioni la stessa Annapaola Giannelli (La nascita di Eracle. Necessità di un nuovo mito), Lorenzo Guzzardi (Le fatiche di Eracle in un mosaico dell’altopiano acrense) che ha dato conto del recente rinvenimento da lui effettuato di uno splendido mosaico pavimentale termale probabilmente del III secolo dc a seguito dei rilevamenti per la costruzione di un metanodotto (poi spostato), il sorprendente Orazio Mezzio direttore del periodico Il Cammino di Siracusa (Eracle, l’uomo e la divinità tra il cielo e la terra) che da astrofilo ha fatto vedere luoghi e costellazioni connesse con la costellazione centrale del gruppo di Ercole nei cieli astronomici. A chiusura, Sonia Grandis - attrice e insegnante di drammaturgia, ha passato in rassegna il mito di Ercole all’interno della storia del teatro - e poi, con i buoni uffici dell’attore Giuseppe Ferlito, ha dato prova delle proprie capacità recitative in un doppio dialogo: due brani ritagliati da Leopardi (Operette morali) e da Dürrenmatt (Ercole e le Stalle di Augia, 1963). Sono stati tutti interventi di alto livello, una anticipazione del convegno preannunciato che già possiamo dire sarà estremamente interessante e importante dal punto di vista culturale.

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Eracle Farnese

La figura di Eracle - che per i latini diventa Ercole, nella derivazione della parola probabilmente dall’etrusco - è tra i miti più importanti e interessanti della cultura greca e mediterranea. Ha certamente importanza fondativa per la città di Lentini, luogo del convegno, che ha il leone a proprio simbolo: in riferimento proprio a una delle "fatiche d’Ercole", l’uccisione del leone (in una delle varianti: Eracle portò qui in dono a Cerere, dea delle messi, la pelle del leone Nemeo, da lui sconfitto, e creò un lago che da lui prese il nome di Lacus Erculeus). Ed è interessante anche questo mito, perché indica chiaramente come "i greci" (usiamo questa definizione con tutte le virgolette necessarie: "quali" greci, di quale epoca?) avessero contatti con la Sicilia molto prima dei loro arrivi come colonizzatori - la fondazione di Naxos e poco dopo di Leontinoi ad opera dei calcidesi. Come del resto i continui rimandi che il mito di Eracle pone con la città di Tebe ci dice come "la" Grecia non fosse solo Sparta e Atene. La figura di Eracle del resto si ricongiunge con il mito di Gilgamesh - un rimando è la vicenda ebraica di David contro Golia: la morte di Eracle/Golia qui cosa vuole dire? -, così come ha le sue propaggini con il Pantagruel di Rabelais e con una influenza sempre forte in tutta la cultura europea successiva. Fino ai nostri giorni: fino ai "supereroi" statunitensi, e alle riprese pubblicitarie dei vari prodotti della nostra contemporaneità (Ercole/Ercolino ecc_). Alle fatiche di Ercole/Eracle fa parodia un film di animazione come Le 12 fatiche di Asterix (1976).

Qualche tempo fa mi è capitato di vedere in una delle puntate di Maestri (canale tv RaiStoria, lo si può recuperare tramite RaiPlay sul web) il fisico ora premio nobel italiano Giorgio Parisi, divertito partecipe di una "provocazione" comunicativa in cui si parlava di Batman e del Joker in connessione con le categorie fisiche di Ordine e Caos. All’interno della mitologia fondativa dell’Occidente, la mitologia greca, Ordine e Caos sono incarnati da dèi primordiali - e la figura di Eracle appare come figura intermedia - tra gli déi e gli uomini. Impegnata in una vicenda che attraversa una serie di "fasi", caselle, stadi: le caselle di gioco cosmico (le costellazioni) e nello stesso tempo destinale (le "stazioni" nelle rappresentazioni medievali della vita di Cristo, come ha ricordato Grandis). Una figura "di confine", come ha osservato Annapaola Giannelli: non a caso è tra le poche figure mitologiche greche che compie il viaggio nell’Aldilà e riesce a tornare. Sarebbe molto interessante continuare questo discorso.


Sergej

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