Luni Antica

mercoledì 9 giugno 2021, di Piero Buscemi

Scoprire un sito archeologico durante una sosta sull’autostrada La Spezia-Livorno

L’Italia riesce a sorprendere sempre. La sua Storia, la sua archeologia, i suoi luoghi e tutte le occasioni che offre di ricollegarsi al passato. Ancora più sorprendente è scoprire l’esistenza di un sito archeologico di epoca romana mentre ingenuamente si entra in un’area di parcheggio di un’autostrada.

È quello che ci è accaduto percorrendo l’autostrada La Spezia-Livorno facendoci catturare da un cartello informativo che segnalava l’ingresso all’area di parcheggio e con l’aggiunta di un classico segnale turistico che riporta la scritta "Luni Antica". Perplessi ma decisi a soddisfare la curiosità di questa insolita attrattiva culturale, siamo entrati nel parcheggio. A pochi metri dall’area una porta a vetro e un ulteriore cartello spiegava alcuni dettagli sul sito archeologico.

Superata la porta a vetri con l’utilizzo di un biglietto elettronico a disposizione gratuita, ci siamo ritrovati in un corridoio multimediale che ci ha presentato la tradizione romana dei mosaici. La voglia di proseguire nella ricerca ci ha spinto ad andare oltre. E così che alla fine del tunnel ci si ritrova in un’area attrezzata a giardino, proprio a fianco dell’autostrada. Un primo cartello rassicurante ci ha informati della direzione da seguire per raggiungere il sito e, addirittura, il tempo medio di percorrenza.

Alla fine di questo giardino, un ponte sopra l’autostrada conduce ad una zona di campagna che, percorso un viottolo sterrato, porta all’area che ospita il sito archeologico. La passeggiata merita il piccolo sacrificio. Ci accoglie una colonna imponente che ci consente di fare un bel salto indietro nel tempo.

Storicamente il sito archeologico di Luni ospita i ruderi dell’antica colonia romana di Portus Lunae, fondata nel 177 a.C. alla foce del fiume Magra dopo aspre battaglie contro i Liguri per la conquista del territorio. La città ebbe una vita lunghissima fino al XIII secolo quando la sua decadenza fu citata da Dante Alighieri nel XVI Canto del Paradiso.

L’importanza della colonia è dovuta alla presenza del marmo che oggi chiamiamo di Carrara ma in epoca romana era definito “lunense”. La prosperità di Luni, dovuta alla gestione diretta delle cave ed al commercio del marmo, si riconosce ancora oggi nelle antiche pavimentazioni delle domus, negli affreschi parietali e negli edifici pubblici e religiosi. La città di Luni, circondata da mura e prospiciente al mare, era organizzata in isolati rettangolari allungati e aveva un’ampia zona pubblica, il foro, nel quale si intersecavano cardo e decumano che ancora oggi sono parzialmente percorribili.

Sono tutte notizie che si possono approfondire dal sito dedicato dei Musei della Liguria. Indubbiamente una pausa di riflessione che invitiamo a concedersi ai nostri lettori, se si trovassero a passare da quelle parti. Avrebbero la certezza di poter vivere l’esperienza di attraversare una porta del tempo, suggestiva ed insolita rispetto ai tantissimi altri siti archeologici che il nostro Paese ospita, a volte indegnamente.

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Piero Buscemi

:.: Città invisibili

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