Quisquilie&Pinzellacchere n. 135 - Cocktail e citazioni varie

mercoledì 17 febbraio 2021, di Franco Novembrini


Il nuovissimo governo Draghi, che tutto lenisce e tutto cura, dovrebbe cominciare a fare gli sperati miracoli perché le citazioni dei suoi sudditi non possono durare a lungo. Quella che più mi ha colpito è la citatissima, del cocktail di Rino Formica che diceva testualmente: "La politica è sangue e merda’’, io sono d’accordo con lui, ma tutti coloro che l’hanno pronunciata in questi giorni, e sono molti, non dicono le dosi dei due elementi, ragion per cui io penso che i politici odierni ci mettano poco sangue e molta merda. Poi ci sono dichiarazioni depistanti come quella di Grillo che dice, in maniera apodittica "Draghi è uno di noi’’, mentre io e qualche milionata di italiani la pensiamo in maniera opposta.

Forse a causa della lunga assenza dalle piazze che gli ha impedito di sentirne il polso e gli umori, o peggio, che sia la frequentazione esclusiva con alcuni dirigenti che si sono "dagreggiati’’. A Grillo, essendo io uno che ha votato M5S e lo farà ancora, magari obtorto collo, o con la mascherina per non sentire la puzza, consiglierei di andare a rileggersi l’intervista di Enrico Berlinguer a Eugenio Scalfari di 40 anni fa perché in quelle profetiche dichiarazioni che avevano influenzato fino a qualche anno fa anche lui, ci sono tutte le più fosche previsioni che poi si sono avverate. Ora benedire un governo che è lo stesso, nei modi e nei personaggi, che dieci anni fa fu benedetto su ordine dell’Europa dei banchieri, complice Draghi, dall’allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, detto Due Mandati, sono gli stessi poteri che hanno lasciato a Giuseppe Conte il lavoro sporco e quando ha ottenuto con grande sforzo 209 miliardi hanno aperto i giochi sottobanco per sostituirlo con uno di loro fiducia e dando incarico ad un killer, o Giuda visto il periodo pasquale molto prossimo, che lo facesse cadere.

Era prevedibile visti i precedenti del traditore ed erano ancor più prevedibili le giravolte di chi fino alla data della congiura professava sperticate lodi nei confronti di un presidente del Consiglio fra i migliori che l’Italia abbia avuto, per competenza, correttezza. Il suo modo educato ma deciso di operare ha avuto una conclusione nella quale si sono visti i cospiratori uscire dal Palazzo per vie secondarie e lo "sconfitto’’ invece dalla porta principale salutato da una ovazione dalle finestre del cortile del palazzo e continuato, senza che nessuno lo avesse organizzato, anche nella piazza antistante. Spero, e le sue parole di commiato lo lasciano sperare, che non sia un addio ma un arrivederci.

Una dolorosa sorpresa purtroppo debbo registrarla, quella del tradimento della forza politica che lo aveva voluto come presidente. Purtroppo gran di questi "draghetti’’ si trova ben incistata nei palazzi del potere e molti hanno il problema della riconferma in quanto, negli anni, hanno estromesso alcuni bravi politici con il dogma del doppio mandato che ora dovrebbe scattare anche per loro. Il M5S ha molti dogmi che si sono rivelate sonore fesserie quali quello che uno vale uno, indistintamente, come se un idealista fosse uguale ad un ragioniere, che sono sì uguali ed hanno pari dignità come "cittadini’’, ma non metterei ma chi non ha familiarità con conti e numeri a fare il ragioniere e, ovviamente, viceversa. Poi ci sono alcuni che inconsapevolmente si sono adattati ad una burocrazia mefitica nella quale approvare una legge in Parlamento equivale alla sua applicazione pochi giorni dopo.

A loro vorrei ricordare che la legge sull’autocertificazione venne applicata dopo 30 anni esatti dalla sua promulgazione. Come non ricordare poi le oscene balconate che inneggiavano alla scomparsa della povertà, in parte cosa vera, perché nelle file davanti alle mense della Caritas non si vede tanto la povertà, magari dignitosa, quanto la disperazione e la miseria all’ultimo stadio. Chi non ricorda la "scemeggiata’’ a favore di telecamere della tessera n. 1, roba di Kim il Sung, senza curarsi che poi ad applicare un’ottima legge sarebbe stata la putribonda burocrazia italiana, quella ha permesso ai ciechi, scusate ipovedenti, di avere la patente di guida e la pensione per ipovedenti appunto, senza mai sapere chi fosse il responsabile di tale concessione per via dei molteplici assurdi regolamenti burocratici nei quali ognuno pensa ai timbri e permessi suoi. Duole molto che, tuttora, alcuni leader del Movimento che hanno portato al dimezzamento dei voti dello stesso ed abbiano partecipato senza alcuna consultazione con i Cittadini a ben tre governi, di destra, di sinistra ed ora dei "migliori’’, tra i quali spiccano Brunetta, Carfagna e Gelmini da una parte, allieve ed allievi di Cassese da un’altra ed infine i complici del renziano Renzi. Vogliamo parlare poi di Salvini che ha una faccia come le felpe che indossa cioè una per ogni mezza stagione. Ricordo anche uno ingiustamente escluso: Cetto La Qualunque una vera vergogna, ma non si può mai dire .

Veniamo ai casi umani nei 5stelle, ne ho individuati tre, ma sono molti di più. Il primo l’ho già citato la scorsa settimana, Casalino, presunto portavoce di Conte al quale auguro un felice ritorno al suo mondo: quello degli Amici di Maria de Filippi. Il secondo è Luigi Di Maio, un conducator, del quale ricordo la sua ultima uscita che pare una entrata, quella di chiedere a Draghi di non abolire il reddito di cittadinanza, con evidente interesse personale in quanto gli stadi sono chiusi e non potrebbe tornare al suo vecchio mestiere e il reddito può aiutare. Per ultimo e mi dispiace molto, ho messo Fico che ha cercato di giustificare l’appoggio al governo Draghi citando la stabilità del sistema che incidentalmente gli salva il posto di presidente della Camera. Ma non si è accorto il tapino che la manovra della destituzione di Conte ha giovato a tutti i partiti escluso i 5stelle. Crede davvero che la manovra sia avvenuta improvvisamente in un giorno e non preparata per lo meno da un mese. Non si è accorto cheil suo mandato esplorativo assomigliava molto a quello che Napolitano dette a Bersani, mentre lui insediava il governo Letta.

Vorrei inoltre che si domandasse perché al suo mandato fu messa una fretta per chiuderlo in pochi giorni ed invece a Dragonfly hanno concesso settimane. Non crede che se ci fossimo astenuti ed avessimo chiesto la testa di chi ha aperto la crisi non avremmo ottenuto un po’ di giustizia? Non si domanda a chi attribuiranno la colpa della prossima crisi, della quale si sentono già le avvisaglie, a chi sarà attribuita?


Franco Novembrini

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