Schizzi&Ghiribizzi n. 88 - Dichiaro guerra alle ’’cicche’’

mercoledì 28 ottobre 2020, di Franco Novembrini


Anche se da parte del mio Comune non vengono risposte ho deciso di dichiarare la mia guerra personale alle "cicche’’. Prima di tutto chiariamo di che "cicche’’ si tratta. Negli ultimi anni si tende a chiamare con questo nome un altro prodotto, cioè le palline masticate del chewing gum, prodotto con grandi capacità di appiccicarsi alle suole delle scarpe e che provoca disgusto nello staccarle e se invece si attacca ai vestiti o ad altro provoca anche danni. No, io mi riferisco alle cicche delle sigarette che trovi ovunque specialmente nei pressi dei cartelli con scritto ’"Proibito fumare’’, sotto le finestre di molti uffici e nei parchi gioco dei bambini. Nei regolamenti comunali si trovano norme restrittive che se applicate potrebbero servire per mettere in galera mezza Italia e, se presi in flagranza di reato rischierebbero l’ergastolo. Insomma pene molto più severe di quelle applicate, se non interviene Santa Prescrizione, per chi ha ’’sottratto’’ 49 milioni oppure ha comprato o venduto casa a sua insaputa e, vogliamo esagerare, a quelli che nei mesi di pandemia chiedono allo Stato centinaia di migliaia di euro di mancati guadagni, quando nelle dichiarazioni dei redditi degli anni precedenti riuscivano a pagare tasse quanto Donald Trump. Come al solito mi sono lasciato prendere la mano ed ho divagato.

Torno al tema, la mia guerra personale contro le cicche nel mio Comune che da oggi identificherò con il codice infischiale di VLS1929, per far notare alle autorità comunali che da molto tempo in alcune piazze, giardini pubblici e parchi gioco non si trovano più solo tracce di pizzate e relative bottiglie di birra vuote, che indicano assembramenti proibitissimi di giorno e di notte, ma anche molti mozziconi di sigarette sparse ovunque anche sulle altalene per i bambini. Ora tali mozziconi prima erano delle sigarette che sono state fumate e sono rimaste in bocca a gente che si è dovuta togliere la mascherina, e questo è lapalissianamente ovvio, ma che poi le stesse vengono abbandonate in posti nei quali possono venire a contatto con bambini che giocano oppure a con persone che si siedono sulle panchine usate dai fumatori. Se pensate che per fare un tampone salivare viene usato un bastoncino che rimane in bocca per uno o due secondi e si infetta, pensate a quelle cicche che sono rimaste a contatto con la saliva per dei minuti interi, quale carica virale possono avere accumulato qualora qualcuno del gruppo fosse infettato. Non vi pare che la cosa sia più grave di comportamenti più vistosi ma francamente meno contagiosi? Ora io vorrei sapere dal Sindaco o dall’assessore alla partita se durante questi mesi siano stati sanzionati questi comportamenti e in che misura.

Inoltre chiedo che si usino le due telecamere mobili, cioè autonome che si possono piazzare per quelle che vengono definite ’’fototrappole’’ e che alcuni anni fa furono annunciate dalla stampa come acquistate dalla precedente Giunta comunale, che è quasi una fotocopia di questa nuova. Nell’occasione sarebbe bene fare in modo da evitare che i soliti furbi si possano rifugiare dietro la scusa che non si sa dove gettare i mozziconi. Io avrei una idea ma per educazione non la dico. Nel nostro Comune dove il silenzio sulla situazione dei contagi e delle focolai è opprimente, leggo su un settimanale locale i dati di questa ultima settimana di ottobre, questi: popolazione 14.059, contagi al 19/10 163, al 25/10 195. Un aumento in sei giorni di 32 contagi. Saranno sufficienti per vedere nelle piazze e nei luoghi di assembramento spesso denunciati sui social un po’ di sano e democratico controllo? Vedremo.


Franco Novembrini

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