Ibla Buskers

giovedì 20 ottobre 2005, di Serena Maiorana

Cronaca e appello a favore di Ibla Buskers, festival siciliano degli artisti di strada.

Per favore salvate "Ibla Buskers". Salvate i giocolieri, i fachiri e gli equilibristi. Salvate i bambini che s’incantano guardandoli, e le loro mamme che vanno per accompagnarli e poi s’incantano anche loro. Salvate gli alberi, le bancarelle e il profumo di caldarroste. Salvate i nasi rossi da pagliaccio, le canzoni e i palloncini a forma di uccello e di fiore. Salvate il fuoco con cui alcuni giocano ed il vetro su cui altri passeggiano. Salvate le canzoni e le note buone. Salvate i cappelli, quelli pieni e quelli vuoti. Salvate lo spettacolo, le luci, gli applausi. I nasi all’insù e le bocche spalancate. Salvate i sorrisi, le capriole. Salvate chi aspetta. Salvate chi parte per arrivare. Salvate il mio autunno magico. E salvate anche quello degli altri. Salvate la magia tutta, che alla fine questa festa è magia. Salvate le luci. Salvate i colori. Salvate le funi, le corde, le catene. Le bolle di sapone, i nastri colorati, le biciclette con una ruota sola. Savate l’equilibrio, salvate le cadute. Salvate l’originalità, salvate l’inventiva e l’allegria. Salvate i mantelli, le gonne ampie e i volant. Salvate il rumore di monetine e il timore della pioggia. Salvate i balconi e le chiese barocche, le focacce, il vino. Salvate i giardini, le strade le piazze. Salvate la gente. Quella che vuole vedere ancora e quella che ancora deve vedere. Salvate l’incantesimo. Salvate la poesia.

Siamo stati a Ragusa Ibla, dal 5 al 9 ottobre 2005, per l’undicesima edizione di Ibla Buskers, festival degli artisti di strada. Noi di girodivite abbiamo seguito la manifestazione per il secondo anno consecutivo, e di nuovo si è trattato di qualcosa di magico. Innanzitutto lo scenario, Ragusa Ibla, bellissima "signora" dell’arte e della notte. Signora matura, generosa e misteriosa, fatta di luci ed ombre, misteri e giochi improvvisi. Città barocca tutta da scoprire. Palco perfetto e ingordo d’arte, della sua come di quella degli altri.

In secondo luogo gli artisti. La strada è la loro casa. E ancora di più è il loro palco. Spettacoli eccellenti, curati nei minimi dettagli. Spettacoli che non chiedono nulla in cambio, tranne qualche spiccio in un cappello spesso troppo vuoto porto a fine spettacolo allo spettatore. Ed è sempre lo spettatore, e sempre alla fine, a decidere se e quanto pagare. E poi applausi, applausi e applausi. Carlo ferreri, "Pepino Sasofone e Fedele Ukulele", "Maxember Orkestar", Cocò, Fabio Dibenedetto, Fratelli La Strada, Contrabbanda, Folkabola, Folle Mente. Questi i nomi (in numero maggiore rispetto agli anni passati) che a Ibla hanno portato la musica, il teatro e il cabaret. Poi , come sempre, c’è stato chi ha portato i sapori della giocoleria, dell fachirismo, della danza, dell’acrobatica e del circo. Protagonisti di questa parte dello spettacolo sono stati Emir Babà, "Urana l’Altropianeta", "The invisible Circus", Renè y Sanbasilio, Dancing Marabù, Laura Bolòn, "Mala Sangre Primas", Circo Circacho, Guiri Group e Insoportes. Una mensione a parte spetta al gruppo spagnolo "Pàramo Cero", che ha messo in scena uno spettacolo in grandissimo stile, in bilico tra musica, teatro, circo e dalle affascinanti atmosfere noir.

Ed in fine la gente. Gente a fiumi, a frotte, a valanga. Tantissima gente, soprattutto nel fine settimana. Forse più di quanta Ibla ne aspettasse. Sicuramente più di quanti i suoi stretti vicoli e i suoi piccoli scorci pensassero di poter raccogliere. Così per l’ennesimo anno consecutivo la città ha straripato di spettatori entusiasti. In undici anni la voce si è sparsa, lo spettacolo vale, e Iblka ha registrato ancora il "tutto esaurito".

Anche qui però non maca una nota dolente ed amara. I finanziamenti non ci sono, forse non ci sono mai stati. Solo il Comune da sempre partecipa, per quanto può (ed è poco) alla magia di Ibla Buskers. La Provincia e la Regione latitano. Negano ciò che dovrebbe essere dovuto ad una manifestazione così amata e così riuscita. Una manifestazione che rivaluta un patrimonio importante e spesso troppo sottovalutato. Una manifestazione che mette d’accordo giovani vecchi e bambini. Critica e pubblico. Una manifestazione infine che arricchisce culturalmente ed economicamenteil territorio. Le istituzioni dovrebbero avere tutto l’interesse a finanziare e promuovere un’iniziativa di questo spessore. Ed invece niente. Quest’anno Ibla Buskers è stata realtà, ma tra le mille difficoltà di chi comunque l’ha voluta. L’anno prossimo rischia di scomparire. Come tante altre cose belle in questa Sicilia malata ed ingrata. Così ancora una volta essere Siciliani diventa un limite, una sciagura, un prezzo troppo alto da pagare per chi ha forza, idee e talento. E poi anche per chi si vuole muovere, per chi vuole conoscere, per chi vuole vedere. Per questo quest’articolo si apre con un’appello fatto di mille motivi.

Ed allora, per favore, salvate Ibla Buskers.

Se volete aggiungere forza scrivete il vostro appello e i vostri motivi in calce all’articolo. Affinchè Ibla Buskers resti ancora a lungo una splendida realtà siciliana.


Serena Maiorana

:.: Città invisibili

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