ActionAid, il nostro intervento contro il Coronavirus nel mondo

mercoledì 22 aprile 2020, di ActionAid

Da novembre 2019 il Coronavirus ha colpito quasi 2 milioni di persone in tutto il mondo e dall’11 marzo l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato lo stato di pandemia globale.

Dopo aver toccato duramente il nostro Paese, ora il virus si sta diffondendo in alcuni dei Paesi più poveri di Asia, Africa e America Latina, dove a causa delle disuguaglianze sociali e di profonde crisi già esistenti, si temono conseguenze drammatiche. Siamo in prima linea nell’affrontare l’emergenza negli oltre 40 Paesi del mondo in cui siamo presenti. Stiamo concentrando tutti gli sforzi per sostenere i più vulnerabili, limitare la diffusione del virus e salvare vite umane.

In prima linea contro le disuguaglianze

Dopo aver colpito duramente l’Italia e l’Europa, l’emergenza Coronavirus si sta diffondendo nei Paesi più poveri di Asia, Africa e America Latina, dove a causa di disuguaglianze sociali e crisi umanitarie già esistenti si temono conseguenze drammatiche.

Noi di ActionAid siamo in prima linea nell’affrontare l’emergenza negli oltre 40 Paesi in cui siamo presenti con i nostri progetti. Stiamo concentrando tutti gli sforzi per sostenere i più vulnerabili, limitare il contagio e salvare vite umane. Con il diffondersi del virus, la nostra priorità è proteggere la salute dei nostri colleghi, dei bambini e delle famiglie presenti nelle comunità in cui lavoriamo. Riceviamo ogni giorno tantissimi messaggi di affetto e solidarietà da parte dei colleghi di tutto il mondo, che ci aggiornano quotidianamente sulle condizioni dei bambini sostenuti a distanza e delle loro famiglie.

Stiamo facendo tutto il possibile per non interrompere le attività con le comunità nei limiti delle indicazioni fornite dai governi locali, ma visto il diffondersi dell’epidemia, probabilmente nei prossimi mesi ci saranno ritardi nella raccolta e ricezione dei messaggi dei bambini sostenuti a distanza. Ci spiace molto perché sappiamo quanto avere loro notizie sia per ognuno di noi importante, ma siamo sicuri che saperli protetti dall’emergenza sia per tutti noi prioritario.

Leggi gli ultimi aggiornamenti da alcuni dei Paesi in cui abbiamo già iniziato ad agire contro la diffusione del contagio:

BANGLADESH

Siamo entrati in un’ulteriore fase dell’emergenza in cui il governo ha dichiarato che non è possibile controllare il diffondersi del virus. Questo il motivo per cui fino a fine aprile è stato dichiarato l’isolamento del paese, tutte le comunicazioni stradali sono interrotte, i mezzi pubblici locali limitati, quindi non è possibile spostarsi se non per emergenze.

In questa situazione di allerta, ActionAid Bangladesh sta dedicando particolare attenzione al monitoraggio delle condizioni dei rifugiati Rohingya nei campi di accoglienza densamente popolati a Cox’s Bazar, dove vivono oltre 800.000 persone in condizioni sanitarie precarie. Qui oltre la metà della popolazione non ha accesso ad acqua e sapone. Ci stiamo occupando di monitorare le condizioni sanitarie all’interno del campo e di diffondere materiali informativi di sensibilizzazione e prevenzione.

ActionAid fornisce anche supporto nella gestione di spazi dedicati alle donne, nella distribuzione del cibo e dei detergenti. Lo stato di quarantena è stato esteso anche a tutte le comunità dove siamo presenti con il sostegno a distanza. I centri di aggregazione sono temporaneamente chiusi, ma siamo in contatto con i colleghi locali che portano avanti attività di prevenzione e raccolgono le esigenze delle famiglie.

BRASILE

Per far subito fronte all’emergenza da Coronavirus, ActionAid ha creato un Comitato di Gestione della crisi per elaborare la strategia e il piano di risposta nazionale per affrontare al meglio e prevenire la diffusione del virus.

Il comitato è entrato subito in contatto con le associazioni locali con cui collaboriamo, per avere un quadro della situazione, identificare le urgenze e definire al meglio il piano di azione. Stiamo lavorando insieme al governo per fornire supporto economico alle comunità più vulnerabili e garantire l’accesso ad acqua pulita e al cibo.

INDIA

In India, 1,3 miliardi di persone sono in “quarantena” preventiva. Stiamo distribuendo cibo con la speranza di riuscire a raggiungere più di 55.000 famiglie tra le più vulnerabili, compresi i lavoratori occasionali, come i lavoratori domestici e i venditori ambulanti, che non avranno modo di guadagnarsi da vivere durante l’isolamento. ActionAid chiede ai governi di garantire maggior protezione sociale alle donne, i cui compiti di assistenza raddoppieranno in quanto sono in prima linea nella cura dei malati, nelle scuole e a casa.

La nostra attenzione è sulle attività di sensibilizzazione e con l’aiuto di gruppi di volontari traduciamo le informazioni per la salute pubblica nelle lingue locali per garantire il raggiungimento anche delle zone più emarginate. Molte comunità vivono in contesti affollati, come nelle baraccopoli e molte persone sono costrette a guadagnarsi da vivere quotidianamente, non hanno il lusso di lavorare da casa, o di allontanarsi dalla società per autoisolarsi. La lontananza sociale non è purtroppo un’opzione in queste aree. Per questo stiamo lavorando per creare consapevolezza nelle comunità, migliorare i servizi igienici, diffondere le buone pratiche per prevenire la diffusione del virus e chiedere al governo di restare al fianco della popolazione offrendo assistenza sanitaria e pasti per chi non può sfamare la propria famiglia.

KENYA

Dal 15 marzo le scuole sono chiuse, i cittadini sono in isolamento e vige un divieto d’ingresso per tutti i viaggiatori provenienti da Paesi con casi segnalati di Coronavirus. I nostri colleghi si sono immediatamente mobilitati per creare un sistema di monitoraggio con le associazioni locali, più vicine alle comunità, per informare ma anche per raccogliere le richieste delle donne e delle famiglie più fragili.

Stiamo intervenendo con la distribuzione di kit per l’igiene, di attrezzature per il lavaggio delle mani, sapone e disinfettanti per le comunità e, in particolare, per le cooperative di donne che sosteniamo. Infine, siamo impegnati nel tradurre i messaggi diffusi dal governo nelle lingue locali.

Resta preoccupante la situazione igienico-sanitaria e la difficoltà a mettere in pratica il distanziamento sociale negli alloggi di fortuna. Inoltre, il livello di insicurezza alimentare è destinato ad aumentare sia per effetto della chiusura dei mercati, sia a causa dell’infestazione di locuste che rischia di causare carestie.

PALESTINA

Il paese è in lockdown da settimane ed è obbligatoria la quarantena per chi arriva da altri Paesi. I giovani sul territorio, protagonisti dei nostri progetti, si sono immediatamente mobilitati per contrastare l’emergenza e hanno iniziato la distribuzione di mascherine protettive e di kit per l’igiene a 400 famiglie di Betlemme in isolamento. Secondo le nostre stime sono 1700 le famiglie che dovremmo ancora raggiungere con kit igienici, pacchi alimentari o sostegno psicologico.

Abbiamo organizzato per 5 giovani volontari e 5 membri dello staff una formazione per intervenire in situazioni di emergenza, in collaborazione con la Società di soccorso medico palestinese e la Società della Mezzaluna rossa palestinese. Quotidianamente monitoriamo le scorte di materiale di protezione (uniformi e mascherine) e di prodotti per la sanificazione, che richiedono tempi di approvvigionamento piuttosto lunghi.

REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO

In Congo il governo ha chiuso scuole, bar, ristoranti e luoghi di culto. I nostri colleghi monitorano ogni giorno la situazione nelle comunità, diffondendo attraverso le donne le informazioni necessarie per prevenire il contagio. In questo paese, già duramente provato dal virus Ebola, abbiamo accumulato un’importante esperienza nella risposta all’emergenza che sarà d’aiuto per affrontare questa nuova situazione. Abbiamo iniziato la distribuzione di kit per l’igiene, ma siamo preoccupati per la situazione nelle zone rurali, più remote e difficili da raggiungere.

Stiamo inoltre lavorando per permettere agli studenti, ora che le scuole non sono più aperte, di continuare a studiare a casa fornendo materiale scolastico per l’apprendimento.

SENEGAL

Dopo una valutazione condotta dal comitato di emergenza di ActionAid nelle aree di progetto è stato predisposto un piano di risposta alla crisi. Abbiamo raggiunto 93.000 persone con le prime attività, attraverso la fornitura di 5.000 kit per l’igiene (disinfettanti, sapone, recipienti, ecc.) nelle comunità, 8.000 materiali informativi sono stati tradotti nelle diverse lingue locali e distribuiti in collaborazione con le autorità locali, le donne, le attiviste di ActionAid e le rappresentanti della Croce Rossa. Le donne restano in prima linea nella risposta, sono le prime che supportano il lavoro di sensibilizzazione e prevenzione nelle singole comunità.

Le comunità e le autorità locali hanno un accesso limitato ai materiali sanitari necessari per prevenire la diffusione del virus e poche informazioni sulle norme igieniche da adottare. Per questo le nostre prime attività sono state di sensibilizzazione e distribuzione di kit di supporto nelle aree più remote. In questa prima fase servono igienizzanti per le mani, sapone, mascherine, tute protettive per gli operatori sanitari, detergenti per la pulizia degli ambienti e materiali di comunicazione.

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Bangladesh
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Brasile
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Congo
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India
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Kenya
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Palestina
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Senegal

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