Che culo

martedì 14 aprile 2020, di Sergej

La generazione del coronavirus - scriveranno.

Che culo ragazzi! Abbiamo attraversato un ventennio berlusconiano. Gli storici del futuro - per quella provincia marginale e secondaria che è l’Italia - per riferirsi alla generazione nata sotto il ventennio diranno: “La generazione berlusconiana”. Gli studiosi si impegneranno a descriverla, persino, quella generazione: strafottente, volgare, puttaniera, una generazione di evasori fiscali e di pipparoli, sniffatori, amanti dei festini a luce rossa, dei vaffanculo e delle barzellette scoreggione. La generazione delle nipote di Mubarak. Maschi e femmine, nessuno si salva.

Poi, il ventennio successivo: la generazione dei Mattei (Salvini e Renzi), di Meloni, dei giovani senza mestiere grillini, dei grandi esperti di amministrazione piddini (che niente facevano e quel poco lo sbagliavano per incompetenza presunzione e dabbenaggine). Ve l’immagine gli storici del futuro, a dover descrivere questa generazione? Un’Italia foruncolosa, viziata e bambocciona. Oh, ma “bamboccione” non si può dire, perché poi sennò ti mandano i genitori a picchiare le maestre. Ma come si permette, questo? Una generazione persino permalosa, e fragile. Ma cosa ci si poteva aspettare di meglio? La generazione berlusconiana ha prodotto la generazione dei più mattei.

E poi, arriva il virus e sbatte tutti ai domiciliari. Il virus è come una guerra, è stato detto. Ovviamente i cretinetti che lo dicono non sanno neppure cos’è una guerra - d’altra parte, sono le generazioni del boom economico, assieme a quelle berlusconiane e dei più mattei, cosa vuoi che possano capire - di qualsiasi cosa?

È comunque finalmente qualcosa di grosso, che rompe equilibri e mette in discussione l’ordine sociale - invano Confindustria invoca che si torni a lavorare, che vuoi che siano se i pezzenti muoiono - noi abbiamo l’inquinamento più alto d’Europa da difendere…

Insomma, non è una guerra, ma è comunque qualcosa di tanto grosso che persino a uno storico del futuro disattento non dovrebbe sfuggire.

La generazione del coronavirus - scriveranno.

Meglio questa, che la generazione berlusconiana o dei due mattei. Che culo!


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