"Blade Trinity", ovvero come NON fare un film

sabato 1 ottobre 2005, di Salvatore Mica

Non sappiamo davvero da cosa cominciare per definire questo film. La sceneggiatura è piena di sciocchezze, lo stile ostentato, la colonna sonora ridondante...

Terza avventura del famosissimo Dhampyr (metà uomo metà vampiro) Wesley Snipes. Un accozzaglia di miti leggende, stereotipate usanze, pseudo slang sub urbano da far rizzare la pelle il tutto condito dal vuoto galattico della sceneggiatura e decorato da una colonna sonora inascoltabile.

In questa terza avventura Blade viene attaccato dai suoi eterni rivali - i vampiri - su due fronti: manipolando l’FBI e la stampa per far apparire Blade un pericoloso criminale, dall’altra risvegliando Dracula per avere finalmente la meglio su di lui. Gli unici alleati di Blade sono i Nightstalkers, un gruppo di ragazzi - cacciatori di vampiri, che combatte loro, cercando anche di creare un virus per distruggere gli eredi di Dracula.

Non sappiamo davvero da cosa cominciare per definire questo film. La sceneggiatura è piena di sciocchezze, piena fino a scoppiare, tanto piena da risultare caotica e stressante, l’idea di un Dracula, tanto strambo e pompato da assomigliare al nostrano Pappalardo è da buttare, lo stile pseudo-sensuale-misogino dei vampiri è talmente ostentato da farci ricordare quant’è fuori moda l’ideale della donna aggressiva passiva, la colonna sonora è forse la migliore sintesi del film: fuori luogo, inutilmente ridondante talmente sopra le righe da far addirittura sorridere in alcuni passaggi, ma ciò che forse irrita maggiormente è l’insopportabile ironia delle “macchiette nightstalkers”, perennemente sarcastiche, perennemente “cool”, perennemente “scanzonate” tanto da far venire il vomito.

Indifendibile sotto tutti i punti di vista.


Salvatore Mica

Cinema - Visioni

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