Schizzi&Ghiribizzi. Nr. 40. Perché tornano fascismo e razzismo? La sede ANPI a Villasanta.

mercoledì 27 novembre 2019, di Franco Novembrini


PERCHE’ TORNANO FASCISMO E RAZZISMO? - Nella settimana trascorsa è accaduto un grave fatto che però indica un modo con il quale si veicolano tragiche teorie del nostro passato e che ogni tanto tornano. Ora queste sono anche facilitate dalle nuove tecnologie per cui se uno mette in rete una teoria razzista o fascista ottiene una visibilità immediata. Il fatto di cui si è parlato, troppo poco e con troppa leggerezza, fa riferimento ad un professore, Giancarlo Talamini Bisi, che insegna materie letterarie in un istituto di Fiorenzuola d’Arda. Credo che questo caso sia da studiare attentamente per i suoi numerosi reati di origine fascistoide che lo compongono. Il losco figuro, in un post su Facebook da degli idioti ai suoi studenti che parteciperanno alle manifestazione delle ’’sardine’’ che, fra l’altro non si svolgono in orari scolastici. Minaccia di bocciarli, a prescindere, e di fargli fare una vita infernale se non gli obbediscono. Dichiara di non aver timore di ’’metterci la faccia’’ e afferma di possedere due motoseghe, una falce e due accette.

Finita qui? No! sempre su Facebook il ’’nostro’’ ha postato anche una pagina dove spiega punto per punto perché lui è razzista ed è felice di esserlo. Conclusioni: una volta denunciato dal preside per le sue affermazioni, come da copione del perfetto italiota, ha chiesto tartufescamente scusa. Il ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti, se l’è cavata con un vedremo, verificheremo e, forse, sospenderemo. No. Il ministro, che alcuni mesi fa ha giurato sulla Costituzione e di far rispettare le leggi che regolano la vita civile, tramite i suoi ispettori, deve domandare al professore se quelle cose le ha scritte e sottoscritte e in caso affermativo licenziarlo su due piedi. Non si può tenere in cattedra uno che con poche righe ha violato mezzo codice penale e ha contraddetto alcuni articoli della Carta costituzionale circa l’uguaglianza dei cittadini e il loro libero diritto di manifestare e riunirsi. Utilizzare la sua funzione di docente per offendere e minacciare gli studenti anche con gli strumenti che ha minuziosamente elencato, ricorda molto i sistemi educativi del manganello e dell’olio di ricino. Credete che, una volta passata la burrasca lui si ricreda? Io penso di no. Un professore può assumere in certi momenti la qualifica di pubblico ufficiale e la nostra Costituzione recita che tale funzione deve essere svolta con dignità ed onore. Vi sembra questo il modo? Che esempio avrà dato negli anni, perché senz’altro la cosa non sarà solo di oggi, ai suoi allievi? Nelle dichiarazioni demenziali messe in rete dichiara anche le sue preferenze politiche alle quali non darei seguito in quanto i cretini lo sono anche quando cercano di giustificare le proprie scemenze.

LA SEDE DELL’ANPI - Essendo il Consiglio comunale del mio paese (Villasanta) indetto per martedì 26 novembre alle 21, cioè la notte appena trascorsa, mi riservo di commentarne i risultati, se ce ne saranno, la prossima settimana. Mi preme però dire la mia circa la prima interpellanza presentata dai consiglieri di minoranza, Movimento 5 Stelle escluso, circa la concessione di una sede all’ANPI in alcuni locali comunali. La destra questa volta ha ’’toppato’’, come si dice volgarmente, in quanto l’associazione dei partigiani ed in modo particolare quella di Villasanta è una associazione con pieno diritto ad ottenere una facilitazione, che non vuol dire in modo gratuito, di una sede in quanto, ripeto, quella cittadina benché sotto la sigla dell’ANPI ha raccolto i resti di quelle che furono le varie associazioni resistenziali e dei deportati dal nazifascismo. Ha ottimi rapporti con elementi dei militari italiani che non aderirono alla RSI e quindi rimasero nei campi di concentramento tedeschi, delle Brigate verdi di ispirazione cattolica e segue con interesse quelle che furono la Aquile randage di Monza di origine scoutistica che fecero espatriare centinaia di ebrei in fuga verso le montagne o verso la Svizzera. Mettere in discussione l’ANPI di oggi equivarrebbe a dover discutere di altre associazioni di combattenti reduci presenti sul territorio che godono di altrettante facilitazioni.

La Costituzione italiana vigente garantisce la libertà di associazione e stabilisce come enti morali l’ANPI ed altre associazioni della Resistenza, le quali vengono citate come base fondativa di quello che con i loro martiri della violenza nazifascista ed il loro sacrificio fu poi tradotto mirabilmente trasfuso in buona parte degli articoli della Carta. Dopo più di settanta anni non si riesce ancora a far capire che la Liberazione fu sostenuta ed a volte ottenuta principalmente dalla rivolta da parte di operai, contadini, intellettuali cattolici, monarchici che portarono alla liberazione anticipata di molte città. Villasanta ad esempio ebbe come primo sindaco del dopoguerra un partigiano che, dopo le prime elezioni, lasciò la carica e un buon ricordo del suo operato. Certo dopo ci furono dolorose scissioni e divisioni in campi avversi che tuttora una certa destra non riesce a superare. Devo inoltre ricordare che 2016 dovemmo difendere la Costituzione e l’ANPI ne fu fervida promotrice, da un attacco violento da parte del governo Renzi, di cui alcuni ministri misero in dubbio l’attualità e ne volevano stravolgere il senso e le conquiste. Chi dei nostri compaesani si ricorda dei ’’volenterosi sostenitori’’ di una simile sciagurata iniziativa. Nell’aula del consiglio comunale ce ne sono numerosi. Certo non fanno più comitati di sostegno a favore di Renzi. Si saranno ravveduti? Non credo...



Franco Novembrini

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