Quisquilie&Pinzellacchere. Nr. 60. Sono contrario, ma spero ardentemente di avere torto.

mercoledì 11 settembre 2019, di Franco Novembrini


Vivo una situazione ambigua, se non ’’antrigua’’, non cercatelo sul Wikipedia, non esiste.

LA SPERANZA - La speranza mi porta a credere che i due schieramenti, che nei loro statuti o intenti hanno molto in comune, abbiano la forza di fare ciò che promettono. Ma poi penso che i programmi politici sono spesso un’appendice del ’’Libro dei sogni’’ o della ’’Cabala del Lotto’’, nei quali le speranze hanno vita grama e la loro realizzazione sia un miraggio.

I SOGNI - Sono troppo vecchio ed ho visto troppe volte infrangersi i sogni e le speranze contro un modus operandi di una classe politica che si è via via allontanata dagli ideali di partenza, per dedicarsi anima e corpo, prima agli interessi di bottega e poi a quelli personali. Dico questo perché per lorsignori sono cresciuti i privilegi e gli emolumenti dei nostri ’’rappresentanti del popolo’’. Un esempio? In questi giorni si sta concludendo la brexit, questione molto seria, e si può notare la differenza di comportamento e di abitabilità che i rappresentanti della ’’perfida Albione’’ hanno.

Nell’aula non ci sono poltrone o postazioni per computer, sono seduti, senza posto riservato su dei divani che ci fanno invidiare quelli di una nota ditta svedese. Non consultano tablet o usano smodatamente il telefonino. Ascoltano quello che viene detto anche dagli avversari senza cappi, insulti o gazzarre con striscioni e cartelli a favore di telecamere, che poi ci fanno conoscere in mezzo mondo.

LA TRISTE REALTA’ - La triste realtà prende il sopravvento sulle speranze e mi fa vedere e ricordare che anche se alla guida del governo, capita un buon soggetto, e credo che Conte lo sia, il contorno di tristi figuri, giovani e vecchi, non lascia ben sperare. In questa situazione hanno buon gioco i Renzi e i renziani, i Calenda, le Bonino, fino a scendere ai De Luca, padre e figlio, che si sentono dei De Gasperi o dei Berlinguer incompresi, e perciò pieni di sano livore, che li porta, ben 110 ricordate, cambiare idea la sera su ciò che avevano promesso la mattina. Vogliamo stare sicuri con le promesse di Matteo Renzi, oppure con la crisi aperta dall’altro Matteo in base ai sondaggi che giungevano, non dal Viminale, ma dal Papeete Club? Sono molto confuso.



Franco Novembrini

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