Daltonismo politico: ma io la vedo bianca...

mercoledì 4 settembre 2019, di Sergej

Quando la propaganda finisce per credere a se stessa. Un colore non è mai "a caso"...

I fanatici non sono gli unici convinti di possedere la verità (quasi tutti ne sono convinti), sono solo i più terrorizzati di perderla” (Giuseppe Pontiggia)


Ma perché continuano a chiamare la coalizione di governo del Conte-bis come giallo-rossa? Cosa ha di "rosso" questa coalizione, ovvero perché si continua a dire che il PD è "di sinistra" (quando fin dal suo atto costitutivo ha detto di non essere un partito di sinistra, ma centrista) e "di conseguenza" viene contrassegnato come "rosso" il colore di riferimento.

In politica come nella vita quotidiana le parole non sono mai neutre. Chiaramente connotare come "rosso" il PD fa parte della critica "basic" alla Berlusconi, volta a denigrare e offendere l’avversario. E fa parte della furbizia dell’avversario (in questo caso il PD stesso) che sulla faccenda ci gioca, con la speranza di continuare a pescare tra gli ex (socialisti, comunisti ecc_). Questo per dire come la lotta politica nella Seconda Repubblica è stata una lotta per la conquista dei semplicioni e dei babbioni; con l’esclusione il più possibile delle classi e dei ceti che non fanno parte della nobiltà di ceto borghese.

Io il PD lo vedo bianco. Chi continua a usare certe parole e certi colori "equivocando" o semplicemente con lo scopo di inquinare la realtà, fa un cattivo servizio alla verità delle cose. Bianco era il colore centrista della vecchia DC nella Prima Repubblica, scelto per via del giglio "biancofiore simbolo d’amore". E bianca la vedo la politica di questo assemblaggio di fazioni politiche, partito "trasversale" che è poi l’accusa che questi rassemblamenti odierni si rinfacciano gli uni contro gli altri. Dopo che molti funzionari passati alla borghesia opulenta e garante della sicurezza economica delle loro famiglie hanno buttato nel fosso la bandiera rossa, nelle loro mani è rimasto il bianco del nulla politico. Ognuno dovrebbe essere conseguente alle proprie scelte. Quando la finiremo di fingere un daltonismo politico (che non c’è), o di volere il mondo omologato nell’unico colore ammesso per le classi subalterne, ovvero il grigio della miseria?

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Sergej

Punto G - Quando la satira si fa rete

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