Schizzi&Ghiribizzi. Nr. 47. Storm Trumpen.

mercoledì 8 gennaio 2020, di Franco Novembrini


Il presidente americano che chiamerò Storm Trumpen ha deciso di monetizzare tutto e far pagare i conti ad amici (pochi) e nemici (molti). Quello che è notevole in lui è la coerente previsione delle sue azioni. Ovviamente gli estimatori italiani ne lodano una presunta genialità che sarebbe meglio definire brutalità. Storicamente gli USA hanno sempre fatto una politica imperialistica che li ha portati ad essere la più potente nazione al mondo. Intendiamoci ci sono stati dei momenti nei quali gli States sono stati veri difensori delle libertà democratiche mondiali, ma dalla guerra di Corea in poi si sono sempre arrogati certi diritti con discutibili metodi. Hanno perso molte guerre in questi anni ed hanno fatto danni che stiamo pagando tutti noi.

Molti paesi si sono accorti che non fu solo la grande crisi del 1929 che creò le basi per molte dittature e quella più recente degli anni 2000, sempre provocata da banche statunitensi, che è stata esportata in tutto il mondo ed in Italia ed Europa ha provocati grandi disastri dai quali non ci siamo ancora risollevati.

Il nostro Storm Trumpen ha fatto una campagna presidenziale contro una avversaria che se fosse stata italiana si sarebbe potuta chiamare Santanchè per la profondità dei giudizi e delle previsioni. Vinte le elezioni ha attuato con metodo quello che i suoi predecessori avevano iniziato: ha proseguito le guerre ultradecennali contro gruppi che prima avevano armato (talebani), ha occupato paesi che niente avevano a che fare con il terrorismo, è intervenuto in Sudamerica riproponendo quelle teorie economiche tanto care ai regimi dittatoriali che gli USA avevano creato. Una innovazione dell’attuale presidente è stata quella di monetizzare e far pagare agli altri i muri che da anni si stavano costruendo per isolarsi dai popoli affamati che li stavano assediando. Geniale poi la pretesa di voler essere pagati per le basi militari che spesso hanno attirato terroristi e provocato stragi nei paesi ’’ospitanti’’, loro malgrado.

Penso che la prossima mossa sarà quella di liberare i detenuti di Guantanamo, reclusi nel campo di concentramento cubano senza che siano stati processati ed a volte neanche interrogati, alla condizione però che questi paghino il soggiorno che gli Stati Uniti gli hanno offerto nelle comode gabbie messe a loro disposizione e dei sontuosi banchetti che li hanno mantenuti per anni. OK America First.



Franco Novembrini

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