Schizzi&Ghiribizzi. Nr. 29. Forse il ministro non sa... Lo squalo di Baratti. Gli striscioni per Giulio Regeni. I due ’’repubblichini’’

mercoledì 26 giugno 2019, di Franco Novembrini


Forse il ministro non sa che la mafia, in tutte le sue declinazioni, non esiste solo a Palermo, Reggio Calabria e Napoli. Il dubbio mi è venuto dal numero dei viaggi che l’internista molto esterno, dal suo ufficio fa verso quei posti e tenendosi alla larga dai summit europei sulla malavita organizzata che periodicamente si tengono e ai quali partecipano molti ministri del ramo.

Nel Milanese e nella verde e operosa Brianza è tutto un brulicare di spacciatori che difendono anche con le armi porzioni di territorio come a Varedo, in certi quartieri milanesi, nei vari boschi periferici ed anche nella stazione centrale di Monza. Non sarebbe il caso di preoccuparsi di più dei fatti lombardi invece di inesistenti invasioni. Non vorrei credere che la politica della paura sia più redditizia di quella del controllo reale del territorio.

LO SQUALO DI BARATTI - Il fatto. Trent’anni fa un sub di Piombino rimase vittima di un attacco da parte di uno squalo bianco e tuttora chi frequenta quella località prima di entrare in mare prova un brivido. Perché scrivo questo? Per varie ragioni. La prima perché in gioventù ho praticato la pesca subacquea e altri sport marini. La seconda è squisitamente politica. Del fatto di trenta anni fa molti si ricordano della cosa che viene tramandata dalle raccomandazioni dei genitori ai figli di fare attenzione nel fare il bagno, ma gli stessi non saprebbero dire quanti morti ci sono stati nelle acciaierie, nei cantieri edili e nelle campagne, che hanno portato l’Italia ad essere la maglia nera d’Europa nelle morti sul lavoro.

La politica dei Salvini e dei molti politicanti che ammorbano l’Italia è anche questo. Tramite giornali e tv enfatizzano fatti gravi, ma piuttosto rari, per far passare in secondo piano i pericoli che si corrono abitando in case pericolanti, ai bordi di frane e in zone divenute alluvionali per la cementificazione no limits e per le grandi opere inutili.

GLI STRISCIONI PER GIULIO REGENI - Collegate con un leggero filo rosso voglio aggiungere alle notizie precedenti la campagna in atto per la rimozione degli striscioni che chiedevano la verità sulla morte del giovane Regeni. Quello che colpisce spiacevolmente è il fatto che nel cambio di giunta di alcuni comuni sia stato inserito lo smantellamento degli striscioni. La cosa grave è che si tende a vendicarsi della parte politica che li volle per la memoria, scarsa, delle italiche genti, su un delitto compiuto dal regime egiziano, il quale aveva ben calcolato che, dopo pochi anni, la cosa sarebbe stata dimenticata. Ai parenti di Giulio vada tutta la mia solidarietà.

I DUE ’’REPUBBLICHINI’’ - A proposito di memoria, anche quest’anno, alle celebrazioni al monumento ai caduti del mio paese sono stati ’’onorati’’, insieme ai soldati mandati a morire nei vari fronti di guerra e dei partigiani che furono torturati e uccisi per la nostra libertà, due repubblichini che sono incisi nella stele d’onore. Mi ricordo che la ’’sinistra’’ quando sei anni fa al Comune governava la destra fece manifestazioni, con striscioni, bandiere e parole di fuoco per cancellare l’ignominia. Poi la ’’sinistra’’ è andata al potere con i ’’renziani’’ e continuiamo ad onorare anche i due repubblichini.



Franco Novembrini

Quisquilie & pinzellacchere

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