Schizzi&Ghiribizzi. N. 3. Il fior fiore dei Ministri dell’Inferno, scusate dell’Interno

mercoledì 12 dicembre 2018, di Franco Novembrini


Dal 1946 ad oggi abbiamo avuto 37 ministri dell’Interno, non contando quelli che ricoprivano la stessa carica nei governi fotocopia, ma citando soltanto i nomi di quelli che hanno ricoperto l’incarico in periodi diversi. L’elenco è molto istruttivo e si può supporre che gran parte di essi abbiano avuto l’ok degli Stati Uniti per combattere il comunismo e per non essere troppo rigidi con i mafiosi che gli States ci hanno rimandato sin dallo sbarco in Sicilia nel ’43, magari perché fossero nominati sindaci di molti comuni siciliani.

Certo, era noto che i governi e i relativi ministri italiani, fino a pochi anni fa dovevano avere il placet degli USA e si può notare che gli ’’internisti’’ avevano poi ottime possibilità essere nominati presidenti della Repubblica (quattro: Segni, Cossiga, Scalfaro e Napolitano), alcuni dei quali dimostrarono simpatie golpiste, poi altri che lottarono per la presidenza senza esclusione di colpi bassi (Fanfani, Andreotti). Visto il lungo elenco vorrei limitarmi agli ultimi ministri eletti in questo secolo, c’è da trasecolare.

SCAJOLA - Chi non ricorda le gesta del nostro, resuscitato quest’anno alle ultime elezioni? La casa ’’insaputa’’ al Colosseo, l’aeroporto personale ad Albenga con aereo Alitalia a disposizione. Sarà anche per questo che l’Alitalia non andava e non va bene?

PISANU - Di lui si ricorda la consegna al dittatore del Kazahistan della moglie e della figlia di un dissidente e i cambiamenti di casacca che lo hanno portato dalla sinistra socialista a Forza Italia. Scilipoti e Razzi dovevano ancora arrivare.

AMATO - Non c’è ruolo con relative prebende che non abbia ricoperto. Certo non è un tipo a cui voltare le spalle facilmente. Lo hanno definito il ’’dottor Sottile’’, anche lui ha lottato per la presidenza della Repubblica ma poi si è accontentato di una miriade di pensioni che lui dice di destinare in parte alla beneficenza. Basta crederci!

MARONI - E stato all’Interno per ben due volte, malgrado la condanna per aver morso ad una gamba un poliziotto che faceva un’ispezione alla sede della Lega. Nelle due occasioni che è stato al Viminale nessuno gli aveva detto che mafia, ’ndrangheta e camorra, si erano stabilite in Lombardia per cui chiese, ottenendola, una trasmissione riparatoria contro ciò che aveva detto da Fazio lo scrittore Roberto Saviano. Già dagli anni ’80 alcuni giornalisti scrivevano che in Lombardia si verificavano più omicidi di mafia che in Sicilia.

ALFANO - Ministro dell’Interno e degli Esteri sotto tutte le bandiere, con un percorso esattamente contrario, come direzione politica, a quella di Pisanu. Di lui si parlò molto di una gestione del potere che andava dall’assunzione, in posizione apicale alle Poste del fratello, alla gestione del CARA di Mineo data a familiari e clientes politici sulla pelle degli immigrati.

MINNITI - Passato da lothar dalemiano a fervente renziano ma con tendenze egocentriche notevoli, per le quali à stato ’’scaricato’’ da Renzi che lo ha mandato avanti nel candidarsi a segretario del PD per poi lasciarlo solo con il suo ego. Di lui si ricorderanno gli accordi con i tagliagole libici a cui ha permesso di tenere in campi di concentramento uomini e donne che cercavano e cercano di fuggire da guerre e carestie.

Spero che questa carrellata di pessimi ministri sia utile anche se la lista à molto parziale e ben altri dovrebbero essere citati per la loro sensibilità nei confronti di governi... stranieri.


Franco Novembrini

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